Coldiretti Veneto è una delle voci della tavola rotonda organizzata dalla Fai Cisl, in programma all’Hotel Roxy Plaza di Soave, il 18 dicembre. L’intervento affidato dagli organizzatori al responsabile dell’Ufficio Legislativo, Alberto Bertin, è centrato sul tema dell’agricoltura senza caporalato: fenomeno che interessa tutta l’Italia con punte preoccupanti al Sud. Della questione se ne è occupato l’Osservatorio Agromafie che nel recente dossier ha evidenziato oltre ai primati dell’agroalimentare il reclutamento illegale dei lavoratori e la presenza di organizzazioni criminali. È forte impegno nel contrasto – ha anticipato Bertin – perché Coldiretti non sostiene l’agricoltura «perversa e deviata» che sfocia nello sfruttamento e nello schiavismo, anzi, l’impegno dell’intera struttura va nella direzione di sostenere la trasparenza nei contratti. Il Governo sta per approvare un codice dei reati sottoposto al Ministero dall’ex Procuratore Giancarlo Caselli, paladino dell’anticontraffazione del Made in Italy. Tra le proposte da lui avanzate per inasprire la lotta vi è quella di inserire la violenza e la minaccia come elementi costitutivi del caporalato, nonché incentivare i sistemi di premialità per chi collabora e, infine, promuovere la confisca dei beni, con esclusione di quelli produttivi da sottoporre, invece, all’amministrazione giudiziaria per garantire la continuità del loro ciclo produttivo. Durante il seminario si discute anche delle nuove prospettive di sviluppo e di welfare per il settore primario.