La località Cinque Torri, nel Bellunese, è stata teatro di una esercitazione, organizzata dal Comando Truppe Alpine dell’Esercito, con la partecipazione di 700 militari di undici Paesi. Le autorità e il pubblico hanno assistito ad una significativa attività addestrativa delle truppe da montagna. L’esercitazione, ha rappresentato l’occasione per testare il livello di capacità raggiunto in addestramento dagli alpini, implementando le tecniche alpinistiche per il movimento e per il soccorso in montagna congiuntamente ad altre Forze Armate italiane e straniere di Austria, Bulgaria, Germania, Giordania, Fyrom (Former Yugoslav Republic of Macedonia), Oman, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svizzera, e affinare la cooperazione con altre unità specialistiche dell’Esercito Italiano. Alla fase finale hanno partecipato il capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Danilo Errico, il comandante delle Forze Operative Terrestri gen. Alberto Primicerj e il comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato. Per il gen. Graziano “questa esercitazione è stata segno della trasformazione e della continuità in cui bisogna muoversi. In un momento di risorse limitate, è necessario esaltare le nostre eccellenze. Tra le molte capacità c’è quella di combattere in montagna, peculiarità che ci è riconosciuta nel mondo. Il coraggio fisico e mentale e la resistenza che oggi questi uomini e queste donne hanno dimostrato in esercitazione – ha aggiunto il capo di Stato Maggiore della Difesa – sono elementi fondamentali per un soldato. Oggi siamo più preparati ma con lo stesso spirito di chi combatté la prima guerra mondiale su queste montagne. E’ stata una preziosa opportunità per affinare la cooperazione in ambiente di alta montagna in ambito joint e combined, grazie alla partecipazione di personale proveniente da altre Forze Armate e Nazioni alleate, così ha precisato il gen. Errico. In una nota è detto, tra l’altro, che l’attività addestrative in montagna, in condizioni estreme, contribuiscono ad incrementare la sicurezza dei militari impegnati nelle operazioni internazionali e allo stesso tempo consolidano la capacità “dual use” della forza armata di intervenire su tutto il territorio nazionale. Va ricordato che nella zona delle Cinque Torri, cento anni fa, i fanti combatterono la Grande Guerra nelle trincee a oltre 2.200 metri.