L’epopea dell’emigrazione veneta (5 milioni di uomini e donne tra emigrati e loro discendenti) è tornata per una giornata a vivere nella terra d’origine. Con l’ormai storica organizzazione dell’Associazione Trevisani nel Mondo, si è tenuta sulla Piana del Cansiglio, a cavallo tra le province di Treviso e Belluno, la decima edizione dell’adunata dei Veneti nel Mondo, svoltasi alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dell’assessore regionale ai flussi migratori Emanuela Lanzarin, di decine e decine di sindaci veneti, e di non meno di duemila emigrati veneti, in rappresentanza delle organizzazioni provenienti dai cinque Continenti (foto Regione). Il “Cansiglio Day è iniziato con la sfilata dei labari delle Istituzioni venete e delle decine di organizzazioni di Veneti nel Mondo, è proseguito con la messa celebrata dall’arcivescovo Alberto Bottari de Castello, di Montebelluna, già nunzio apostolico in Africa, Giappone e Ungheria, con don Canuto Toso, don Giacomo Ferrighetto e don Angelo Arman, i sacerdoti che hanno condiviso la storia dell’emigrazione veneta, e con la premiazione di tre emigranti ed esponenti del mondo associativo dei veneti nel mondo che si sono particolarmente distinti per storia, sacrifici, realizzazioni. I tre premiati, su proposta delle Associazioni venete e dei Comitati e Federazioni di veneti nel mondo, sono stati: Piergiorgio Boschiero, nato a Fara Vicentino, per il suo impegno nell’associazionismo in Uruguay, Amalia Pavanel, nata in Francia da genitori di origine veneta, imprenditrice di successo e presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Peru, e Odino Soligo, nato a Trevignano, imprenditore di successo e impegnato nell’associazionismo in Canada. Zaia ha anche visitato la mostra d’arte sulle donna e l’emigrazione allestita per l’occasione nella chiesetta all’esterno della quale si è tenuta la cerimonia religiosa. ”Rendiamo omaggio con orgoglio e riconoscenza – ha detto il presidente Zaia – a dei grandi veneti, che sono partiti dalle loro terre in un momento storico di povertà e sofferenze e hanno portato letteralmente in ogni angolo del mondo la loro onestà, la laboriosità, la voglia di contribuire alle crescita dei Paesi che li ospitavano, ed è per questo che ancora oggi le comunità venete sono amate e apprezzate ovunque. E’ il Modello Veneto dell’emigrazione – ha aggiunto – che andrebbe preso ad esempio dai flussi migratori di oggi – perché i nostri emigrati partivano non per riempire le galere o bighellonare per le strade, ma per realizzare un progetto di vita, portare lavoro, conoscenze, capacità di sacrificio, con l’unico comun denominatore del rispetto di leggi, usi e costumi delle terre che li ospitavano. Questo chiediamo oggi all’immigrazione: né più ne meno di quello che i nostri emigrati hanno saputo fare in giro per il mondo”. La Giornata dei veneti nel mondo è stata istituita per onorare e ricordare la grande epopea dell’emigrazione veneta che ha costituito un momento rilevante nella storia di questa regione, che tra Otto e Novecento ha visto spopolarsi interi paesi e ha pagato un prezzo alto in termini di sacrifici e di vite; ma, nel contempo ha visto anche l’orgoglioso riscatto e il successo dei tanti veneti che hanno trapiantato nei quattro continenti cultura, valori, laboriosità e talenti. Il contributo dell’emigrazione veneta allo sviluppo delle Comunità dell’America del Nord, latino-americane, australiane e del Nord-Europa è riconosciuto da tutti, ha ricordato l’ass. Lanzarin.

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