Educhef, è il primo corso di cucina per gli studenti del primo anno, promosso dal delegato allo sport, al benessere e merchandising, prof. Antonio Paoli, in collaborazione con il Servizio alla persona dell’università e con Ascom Servizi Padova e Alì Supermercati. L’obiettivo, ha spiegato Francesca Bastianon, in un servizio per Il ViviPadova, il magazine degli studenti dell’ateneo, è di avvicinare i ragazzi a un’alimentazione più sana, imparando le tecniche base culinarie e facendo l’occhiolino al portafoglio: l’entusiasmo degli studenti si è fatto sentire e i posti sono svaniti in meno di un’ora. Vittoria Frigo e Pablo (foto) sono due ragazzi al primo anno di università che sono riusciti a prenotarsi uno dei quindici posti disponibili per la prima edizione di Educhef: “Mi è arrivato un sms dall’università – ha raccontato Pablo – e ho controllato nel sito circa 50 minuti dopo: c’erano veramente pochi disponibili, circa 5 o 6. Per fortuna ci sono riuscito!”. Vittoria è stata più veloce, non voleva lasciarsi perdere l’occasione di scoprire i segreti dei veri esperti del settore: “Gli chef sono stati davvero carini. Non eravamo a Masterchef, nessuno ha urlato contro di noi. Sono stati molto comprensivi e disponibili, rispondevano anche alle domande più stupide”. Ogni edizione è composta da cinque lezioni, ognuna delle quali sotto la guida di chef e nutrizionisti, della durata di tre ore: “È stata un’esperienza davvero bella – ha continuato Vittoria – anche se parecchio stancante. Il primo giorno ci siamo trovati un’ora prima per prendere il pulmino che ci portava nel luogo del corso (Educhef si è svolto nei laboratori di cucina dell’Accademia arti e mestieri alimentari di Ascom Padova, Ndr). Bisogna un po’ prendere il ritmo perché cucinare e stare concentrati per tre ore non è facile; inoltre, dopo ogni lezione bisognava pulire tutta la cucina”. Ogni studente ha portato con sé la propria esperienza in cucina, come ha spiegato Pablo: “Ho iniziato da zero, diciamo che il massimo era la pasta con il tonno e l’uovo all’occhio di bue. Grazie agli chef, abbiamo imparato come mangiare bene, cosa comprare e l’importanza della qualità dei prodotti”. I piatti che sono stati insegnati e cucinati durante il corso sono semplici, veloci da preparare e soprattutto costano intorno ai tre euro: dal risotto con le rape alle lasagne con la salsiccia, fino al girello di vitello con i krauti e ovviamente anche i dessert, apprezzati particolarmente dai coinquilini di Vittoria. La scelta degli ingredienti ha colpito gli studenti, soprattutto Pablo: “Consiglio di non partire con pregiudizi perché durante il corso ho mangiato cibi che non avrei mai pensato di assaggiare, come i funghi o l’aglio. Provare un po’ tutto e variare nell’alimentazione”. Se immaginiamo una cucina piena di ragazzi alle prime armi, il dubbio che qualche pasticcio sia stato fatto è lecito ma Vittoria ha sfatato questo mito: “In realtà ci sono stati pochi pasticci, qualche olio bruciato e un soffritto riuscito male. Nessuno si è tagliato un dito e non abbiamo rovesciato nulla: siamo stati un po’ noiosi, per fortuna hanno registrato”. Il messaggio trasmesso dagli chef ai ragazzi va oltre alla semplice tecnica: al di là della passione per la cucina, gli studenti hanno scoperto il piacere di cucinare un piatto di qualità con le proprie mani.