In Portogallo, firmata la “dichiarazione di Santarem” a sostegno dell’irrigazione; a sottoscriverla ANBI – Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue (Italia), FENACORE – Federacion Nacional de las Comunedades de Regantes (Spagna), Irrigants de France (Francia), FENAREG – Federacao Nacional de Regantes (Portogallo): nasce così “Irrigants d’Europe” (foto). “Quasi un tragico segno ammonitore, il drammatico incendio che ha colpito i boschi di Pedrogao Grande – ha evidenziato il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, rientrato dal Paese lusitano, dimostra come i cambiamenti climatici obblighino a ridare all’acqua il necessario ruolo centrale per l’ambiente e l’agricoltura soprattutto nei Paesi mediterranei alle prese con un’emergenza idrica, che minaccia di essere epocale.” “Irrigants d’Europe” (aperta alle prossime adesioni di Grecia, Cipro, Malta e forte dell’esperienza delle associazioni fondatrici, che rappresentano 7.700.000 ettari irrigati, pari al 75% della realtà irrigua nel Vecchio Continente) avrà sede a Bruxelles per essere interlocutore privilegiato delle Istituzioni Europee nei settori dell’irrigazione e della gestione idrica, elementi determinanti per le sfide ai cambiamenti climatici ed alla sicurezza alimentare. “Irrigants d’Europe” raggruppa, quindi, in un’unica associazione, le maggiori organizzazioni europee deputate all’irrigazione, accomunate dalla consapevolezza che l’agricoltura irrigua è essenziale per una bilanciata e sostenibile crescita dell’intero comparto agricolo comunitario. L’innovazione tecnologica offre grandi opportunità per l’agricoltura irrigua ma, mentre cresce il contributo della scienza e dell’esperienza contadina, diminuisce la percezione dell’importanza del settore fra i cittadini europei. Così l’innovativa forza del settore primario è limitata dalle incertezze: del futuro a causa di politiche talvolta colpevolmente miopi rispetto ai benefici dell’irrigazione, dei mercati a causa della speculazione e dalla volatilità dei prezzi dei prodotti agroalimentari, dei costi a causa innanzitutto della penalizzante discussione sul prezzo dell’acqua in agricoltura. “Irrigants d’Europe” vuole dar vita ad una strategia europea per l’agricoltura irrigua come risposta alle grandi sfide del nostro tempo: i cambiamenti climatici e la salute umana, il consumo energetico, lo sviluppo e la multifunzionalità rurale, la sicurezza alimentare. Per questo, si propone di partecipare attivamente ai processi decisionali europei, offrendo l’esperienza dei territori, che rappresenta: se attenzione deve essere data alle politiche idriche per l’area mediterranea, evidenziando le ineludibili necessità dell’agricoltura irrigua nel Sud Europa, si devono al contempo creare le condizioni per lo sviluppo armonioso e sostenibile di nuove aree irrigue nell’Europa centrale, dell’Est e del Nord. “L’agricoltura irrigua – ha spiegato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – ha grandi potenzialità per la produzione di beni alimentari di qualità ed è oggi sostenuta da innovazioni tecnologiche, ancora poco valorizzate. Irrigants d’Europe, da noi fortemente voluta, punta a farne emergere le potenzialità, lavorando a stretto contatto con le Istituzioni europee.”