La proposta avanzata dall’Associazione dei Comitati privati internazionali per la Salvaguardia di Venezia per il restauro delle vere da pozzo situate in Corte seconda del Milion (a Cannaregio) e in Corte Perina (a Castello), con il relativo progetto è stata approvata dall’amministrazione comunale di Venezia. Il progetto definitivo, redatto dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, prevede un costo di 8.024 euro per il restauro della vera in Corte seconda del Milion e di 9.024 per quella in Corte Perina, di cui si farà carico il Comitato Save Venice Inc. Ne ha dato notizia l’assessore Francesca Zaccariotto; ha detto tra l’altro che si tratta di un intervento tra quelli ricompresi nell’elenco dei beni culturali e monumentali da restaurare con il contributo dei privati, elaborato dal Direzione Lavori Pubblici secondo le previsioni di legge, aggiornato ogni anno. Tale intervento rientra nell’accordo quadro in via di definizione con i Comitati per rendere più organico alle esigenze dell’amministrazione l’utilizzo delle risorse che generosamente i privati a livello internazionale mettono a disposizione della salvaguardia della città di Venezia. Le vere da pozzo non sono mai state seriamente catalogate: si dice che ne esitano almeno 600, molte delle quali sono dei capolavori, costrute in pietra d’Istria e altre in bronzo. Il pozzo veneziano (foto) altro non è stato che una cisterna sotterranea di acqua potabile. A Venezia si è avuto un numero notevole di “vere” costruite per sopperire al bisogno di acqua potabile per una città che, pur essendo circondata e penetrata dalle acque, non disponeva fin dalla Serenissima di acqua potabile. Il Comitato Save Venice ha provveduto a restaurare nel corso degli anni almeno 450 opere artistiche e architettoniche bisognose di interventi conservativi.