Peter Paul Rubens, Dama delle licnidi, olio su tela, cm 76x60, inv. 1779-1B0166: One of the 15 works stolen from the Museum of Castelvecchio, 20 November 2015. ANSA/ PRESS OFFICE/ CASTELVECCHIO MUSEUM +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++

I vari dipinti, opere d’arte importanti e di valore, trafugati nella rapina al museo di Castelvecchio a Verona e recuperati in Ucraina “presentano danni diffusi, apparentemente contenuti”. E’ la valutazione di Paola Marini ed Ettore Napione, i due periti nominati dalla procura di Verona ca Kiev hanno esaminato tutti i quadri. “I dipinti sono tutti originali – come spiegato dai 2 esperti -, tutte le tele sono tagliate lungo la battuta del telaio e prive dello stesso. Manca la cornice ottocentesca del San Girolamo di Jacopo Bellini”. Marini e Napione hanno concluso sottolineando che “i danni sono da approfondire in sede di perizia di restauro, anche a fini assicurativi”. I quadri sono stati trafugati al museo di Castelvecchio durante la rapina avvenuta il 19 novembre e ritrovati in Ucraina. Intanto tra le 17 opere d’arte rapinate e poi recuperate il 6 maggio in Ucraina ci sono dipinti di Rubens, Mantegna, Tintoretto, Pisanello, Caroto per un valore stimato di 20 milioni di euro. Saranno esposte fino al 13 giugno al Museo nazionale di Kiev. L’iniziativa è frutto di un accordo che è stato raggiunto dopo uno scambio di lettere tra il ministro della cultura ucraino, il ministro italiano dei beni culturali Dario Franceschini, e il sindaco di Verona, Flavio Tosi. Conclusa questa esposizione, le opere d’arte saranno rispedite a Verona, con un volo di stato messo a disposizione dal Ministero degli esteri.

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