A Roma è stata adottata una risposta di respiro: la crocierista del futuro a Venezia farà base a Marghera e quindi è stato bandito il transito della grandi navi attraverso San Marco e Giudecca (foto arch.). I tempi: tra 3-4 anni. A Venezia potranno essere presenti navi da 96 mila tonn., poco più di un grande yacht. A Porto Marghera le grandi navi potranno attraccare lungo il canale industriale Nord. Le navi non entreranno pià dalla bocca di Lido ma da quella di Malamocco. Da ricordare che l’Unesco aveva dato un ultimatum all’Italia invitandola a vietare il transito delle grandi navi lungo San Marco. “Dopo tanti mesi di studio e di lavoro molto serio abbiamo trovato una soluzione vera. Via le Grandi Navi dalla Giudecca, dal bacino di San Marco, ci vuole una soluzione definitiva a regime. Le grandi navi arriveranno a Marghera, si fermeranno nel Canale Nord di Marghera. – ha dichiarato il Ministro Graziano Delrio – Non vi sono interferenze con il traffico commerciale quindi le due attività possono coesistere. Abbiamo detto anche che in questa fase transitoria, in attesa che il terminal di Marghera sia attrezzato, metteremo in campo una nuova determinazione della Autorità marittima con nuovi criteri più oggettivi, che tenga conto di tutte le variabili architettoniche, paesaggistiche e ambientali per preservare al massimo la Laguna. Abbiamo anche detto di manutenere adeguatamente e di sfruttare al massimo gli attuali canali esistenti, senza scavare nuovi canali, per consentire alla Marittima di continuare a funzionare bene e di svilupparsi. E’ possibile sviluppare il porto, far arrivare le crociere, senza per questo mettere a rischio il patrimonio di Venezia”. Archiviata definitivamente quindi la soluzione Contorta-Sant’Angelo del 2014 per mancanza di presupposti, l’indicazione del Ministro Delrio per conto del Governo, su cui ha trovato convergenza il Comitato con il suo atto di indirizzo, ha individuato “ gli accosti per le Grandi Navi nella zona portuale di Marghera, Canale Nord Sponda Nord, con accesso attraverso la bocca di Malamocco e il canale di navigazione Malamocco-Marghera”. Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti c’è stata una riunione del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia (il ‘Comitatone’), guidato, su delega della Presidenza del Consiglio, dal Ministro Graziano Delrio. Presenti il Ministro dei Beni culturali, Artistici e del Turismo, Dario Franceschini, il sottosegretario Economia e Finanze, Pier Paolo Baretta, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, il sindaco di Mira, Marco Dori, il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, il sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto, il presidente del Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, il provveditore interregionale Roberto Linetti, segretario del Comitato, i rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, dell’Istruzione, della Presidenza del Consiglio e del Ministero Infrastrutture e Trasporti. . Archiviata definitivamente quindi la soluzione Contorta-Sant’Angelo del 2014 per mancanza di presupposti, l’indicazione del Ministro Delrio per conto del Governo, su cui ha trovato convergenza il Comitato con il suo atto di indirizzo, ha individuato “ gli accosti per le Grandi Navi nella zona portuale di Marghera, Canale Nord Sponda Nord, con accesso attraverso la bocca di Malamocco e il canale di navigazione Malamocco-Marghera”. Nella fase transitoria, stimata in circa tre anni, al fine di “mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca”, l’Autorità Marittima adotterà una ordinanza con la quale consolidare le limitazioni già oggi vigenti valutando la possibilità di definire un limite tecnicamente sostenibile”. E’ stata inoltre affermata l’importanza della Stazione Marittima e la possibilità di adeguare al PRG già vigente, previa procedura di assoggettabilità a Via se necessaria, e previa nuova analisi dei rischi, il Canale Vittorio Emanuele III per consentire, sempre attraverso la porta di Malamocco, l’accesso alla Stazione Marittima fino a limiti dimensionali che saranno determinati dalle verifiche della Autorità marittima. Sarebbe comunque utile riesaminare l’impianto del decreto Clini-Passera, sulla scorta delle verifiche già compiute nel corso degli ultimi anni, circa la necessità di individuare “vie di navigazione praticabili alternative” al Canale Giudecca per il raggiungimento della Marittima. Il Comitato, come informa una nota ministeriale, ha poi autorizzato il riparto di finanziamenti previsti dalla legge Speciale per Venezia pari a 70 milioni, di cui 20 milioni disponibili a breve dopo l’incontro di oggi (5 milioni per il 2016 e 15 milioni per il 2017) per i Comuni di Venezia, Chioggia e Cavallino-Treporti. Il Ministro Delrio ha ringraziato tutti i componenti il Comitato per il lavoro di concertazione che ha consentito di condurre in porto una decisione che premia l’attraversamento sostenibile della Laguna, senza penalizzare una presenza turistica importante.