La nuova Biblioteca di Scienze dell’antichità, arte, musica Liviano inaugurata il primo marzo, negli spazi recentemente restaurati di Palazzo Liviano ha questo potenziale culturale: 1.220 mq di superficie, 170 posti di consultazione e lettura, 15 postazioni informatiche, oltre 150.000 monografie (di cui più di 1.000 antiche), 700 titoli di periodici, più di 3.000 tra spartiti, partiture, documenti audiovisivi ed elettronici, per un investimento totale di oltre due milioni di euro. “È un giorno di festa per noi oggi, ha detto il rettore Rosario Rizzuto, perché non solo restituiamo alla città un luogo di importanza storica ma soprattutto perché inauguriamo quello che è un luogo di eccellenza per la ricerca, una biblioteca. È questo il miglior laboratorio dove fare e progettare ricerca, dove si possono toccare con mano le fonti, dove studio e scienza si incontrano. Nell’era della digitalizzazione, ha continuato Rizzuto, niente è in grado di riprodurre la bellezza di un libro che si può leggere, sfogliare, toccare; non ci potrà mai essere infatti un’università esclusivamente digitale perché è fondamentale che questa sia luogo di scambio e incontro, esattamente come lo è una biblioteca”. “La collaborazione e la partecipazione dell’università a questo e a nuovi progetti che hanno come obiettivo la crescita della cultura e la condivisione della conoscenza – ha detto il sindaco – è fondamentale per la città perché garantire a tutti l’accesso alla conoscenza è una misura di democrazia”. Francesca Forzan, nel giornale Il Bo dell’ateneo, fa la storia di questo spazio. Esso inizia da lontano ed è raccontata nella mostra virtuale “Giganti in biblioteca”. Era il 1° ottobre 1632, quando, su proposta del capitano Alvise Vallaresso, viene inaugurata, in quella che oggi è chiamata la Sala dei giganti di Palazzo Liviano, la prima biblioteca pubblica universitaria che qui rimase fino al 1912 quando l’intero patrimonio librario viene trasferito nella sede di via San Biagio (dove è tuttora). Poi la storia va prosegue, come scritto da Forzan. Negli anni Trenta iniziano i lavori per la costruzione del nuovo palazzo che ospiterà la facoltà di Lettere in Piazza Capitaniato, realizzato su progetto dell’architetto Gio Ponti. Fin da subito però, l’allora rettore Carlo Anti si lamentava che il progetto sfruttava poco lo spazio disponibile e che i mobili per le biblioteche avevano scomparti troppo piccoli. Nel corso del secolo, infatti, le librerie previste nel progetto si riempirono e questo portò alla costruzione di altri ambienti destinati a raccogliere volumi e collezioni. Ma è stato il terremoto del 2012 che ha reso necessario lo svuotamento di alcune delle librerie e dell’ala aggiunta negli anni Sessanta su via Accademia dove erano stati trasferiti alcuni Istituti e numerosissimi volumi. Iniziano così nel 2015 i lavori di restauro, ristrutturazione e allestimento degli spazi al piano terra di Palazzo Liviano dove era stata prevista, con un progetto approvato nel 2013, la realizzazione di una nuova biblioteca capace di unire le collezioni della Biblioteca di Storia delle Arti visive e della Musica e la Biblioteca interdipartimentale Tito Livio che oggi troviamo disposte in circa 4.500 metri lineari di scaffali. “Non è una cosa scontata riuscire ad avere un catalogo del sistema bibliotecario condiviso tra quello comunale, universitario, religioso e delle maggiori istituzioni culturali”, ha detto Giovanna Valenzano prorettrice al Patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’università di Padova. La nuova biblioteca si inserisce all’interno del Sistema Bibliotecario di Ateneo che copre una superficie totale di oltre 28.000 metri quadri e accoglie quasi 2.500 utenti. “Come le infrastrutture di alta tecnologia danno la misura del livello di competitività nel campo delle cosiddette ‘scienze dure’, ha detto il rettore, così le biblioteche danno la misura della capacità e della competitività nel campo delle scienze umanistiche. Avere biblioteche all’altezza è lo strumento più importante per dimostrare la capacità e le possibilità del nostro ateneo a tutto il Paese”. La nuova biblioteca si inserisce in un più ampio progetto dell’università di Padova che prevede entro il 2022 l’ampliamento di alcune biblioteche già esistenti e l’apertura di nuove sedi. Tra queste, solo per citarne alcune,la nuova Biblioteca delle discipline linguistiche e di scienze dell’educazione nel plesso di via Beato P ellegrino prevista nel 2019, quella di Scienze economiche, politiche e sociali nel plesso della ex Caserma Piave, prevista nel 2022.