Riprende quota la passione del volo. E riparte, anche se progressivamente, l’attività nell’Aviosuperficie Avro ‘Bruseschi’, di Rivoli di Osoppo. Dalla quale la Fondazione ‘Lualdi’ si prefigge lo scopo di divulgare e promuovere la cultura del volo. Una ‘mission’, che nasce dalla storia della famiglia Lualdi. Leopoldo Lualdi, il padre di Gabriele e Carla, è stato uno dei pionieri del volo. Anche nel senso che, tra le tante ingegnose invenzioni, aveva brevettato un elicottero, l’ES 53, che introduceva uno stabilizzatore giroscopico per renderne più affidabile il volo. Ma nelle attività imprenditoriali di alta tecnologia, nelle quali è stata impegnata la famiglia Lualdi, rientrano i settori dell’aereonautica, dell’automobilismo, fino all’Alfa Romeo e alla Ferrari di F1, e l’ingegneria ortopedica. Il Friuli è una delle terre della Penisola italiana nelle quali si sono sviluppate le origini del volo e dell’aeronautica. Qui i primi esperimenti aviatori. Qui, a Campoformido (Udine) è nata la pattuglia acrobatica ‘Frecce Tricolori’, che vi ha tuttora sede, all’aerobase di Rivolto. Formazione, che, tutt’oggi, a parte i cambiamenti di programma causati dalla pandemia, ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della passione per il volo tra la popolazione, grazie alle frequenti esibizioni effettuate sulle grandi spiagge di Lignano, Grado, in Veneto di Bibione e Jesolo, sulle città di Udine, Trieste, Gorizia. Su Avro, che di recente dispone della pista su asfalto, la prima che si incontra arrivando in volo da oltralpe verso i cieli italiani, e dov’è stato da poco realizzato il nuovo hangar, mentre è in fase di ristrutturazione la ‘clubhouse’ dove troverà spazio anche la ristorazione, e dov’è disponibile il distributore automatico per aeromobili più vicino ai confini delle Alpi, è ripartito il programma di promozione della passione per il volo. Della cultura del volo. Visto che appena è stato possibile, la Fondazione ‘Lualdi’ vi ha organizzato il primo evento rievocativo, che si inserisce tra le attività che erano state programmate per il 2020. Il raduno di velivoli d’epoca, segna un punto di partenza verso iniziative destinate a promuovere la passione per il volo tra i cittadini, anche tra la popolazione locale. Da tempo vicina alle attività di volo amatoriale dell’aviosuperficie. I meno giovani, ricordano tra l’altro che la piana di Osoppo, alla fine degli anni ’70 è stata teatro di un episodio che aveva fatto notizia a livello internazionale: su una pista in disuso era atterrato un Mig con la Stella rossa, sfuggito al controllo dei radar della Cortina di ferro. Ad animare il raduno di Avro, stavolta sono stati i velivoli dell’Hag Historical Aircraft Group. Provenienti, tra l’altro, dalle aviosuperfici di Parma, Brescia, Vicenza, Padova, Bologna. Mentre in questo periodo, all’Aviosuperficie hanno fatto base diversi velivoli leggeri provenienti tra l’altro da Vienna, dall’Olanda, dalla Francia, dalla Svizzera, da Montecarlo. I loro passeggeri hanno depositato nell’Hangar di Rivoli di Osoppo anche per diversi giorni i loro velivoli, per spostarsi poi su strada e andare a visitare le attrattive del Friuli Venezia Giulia. Un segnale importante che conferma l’attrattività della regione sotto il profilo turistico, paesaggistico, storico, culturale, enogastronomico. Ma una conferma anche del ruolo significativo che il volo amatoriale, grazie alle aviosuperfici esistenti in Fvg, può svolgere per la conoscenza e la promozione del territorio. (ph arch.).