“Inquinamento atmosferico prodotto dal traffico navale” è il tema del meeting organizzato dall’International Propeller Club Port of Venice che si terrà il 22 novembre presso l’hotel Bologna (West Bestern) di Mestre (h 17.30). “il tema di questo meeting , organizzato in stretta collaborazione con Atena e l’Ordine degli Ingegneri, è di stretta attualità ma soprattutto determinante per dare corrette risposte ai tanti interrogativi o , peggio, a posizioni spesso contrastanti, per risolvere il problema dell’inquinamento dai fumi delle navi anche in rapporto allo sviluppo del traffico crocieristico e mercantile del porto di Venezia (con alcune compagnie crocieristiche è stato sottoscritto l’accordo Blu Flag ) – spiega Massimo Bernardo, presidente del Port of Venice – nonché dei servizi urbani acquei di linea nella laguna e nei canali cittadini “. Dopo gli interventi introduttivi dei presidenti del Propeller Massimo Bernardo e di Atena ing. Walter Prendin , a relazionare saranno l’ing. Roberto Formentini, membro dell’Associazione Italiana di Tecnica Navale, l’avv. Marco Seppi di Mestre (VE) e l’ing. Andrea Galuppo di Ship Tecnical dello studio di ingegneria di S.T.S di Marghera (VE). I temi all’odg: Quadro normativo di riferimento in tema di inquinamento atmosferico prodotto dalle navi: disciplina internazionale, comunitaria e nazionale; Le recenti pronunce giurisprudenziali in tema di limite del tenore di zolfo nei combustibili utilizzati dalle navi-crociera, con particolare attenzione alla contraddizione tra la normativa comunitaria/nazionale e la disciplina internazionale (Convenzione Marpol)”;
Tecnologie di ultima generazione per l’abbattimento degli inquinanti atmosferici navali. “L’argomento è molto vasto, e pertanto sarà presentata una panoramica delle varie norme in vigore, sia per quanto riguarda l’inquinamento del mare, sia per l’inquinamento atmosferico, nel complesso della normativa internazionale denominata MARPOL , emanata dall’IMO ( organizzazione dell’ONU a Londra per le problematiche navali), e delle norme Comunitarie aggiuntive – anticipa l’ing. Formentini – mentre , a conclusione della panoramica della MARPOL nel suo complesso, si illustreranno altri studi tuttora in corso, tra i quali molto importante quello del trattamento delle acque di zavorra, già emanato, forse anche approvato da tutti gli stati interessati, ma comunque già in vigore in molte parti del mondo” . “La mia relazione – anticipa l’avv. Marco Seppi – avrà ad oggetto due recenti sentenze, emesse dal Tribunale di Genova (la n. 247 del 5.2.2016) e dal Tribunale di Venezia (la n. 2580 del 20.9.2016), con cui, in entrambe le vertenze, sono state rigettate le opposizioni avverso le ordinanze-ingiunzione emesse dalle Capitaneria di Porto a carico di navi da crociera per aver fatto uso di combustibile liquido con tenore di zolfo superiore all’1,5% in massa. Tali ordinanze sanzionavano la violazione del disposto di cui all’art. 295, co. 6, D. Lgs n. 152/2006 (norma che ha recepito la Direttiva Europea 1999/32Ce del Consiglio del 26 aprile 1999), in quanto era stato accertato l’impiego di combustibile avente un tenore di zolfo superiore al limite prescritto dalla normativa europea. Verranno analizzate le questioni della assimilazione, operata dalla giurisprudenza, delle navi da crociera alle navi passeggeri di linea (con conseguente applicazione dei limiti anzidetti) ed il contrasto di dette normative con la convenzione internazionale di Marpol, che prescrive un limite ben superiore, fino al 4,5% in massa”. Molto tecnica la relazione dell’ing. Galluppo che anticipa : “Le sostanze inquinanti attualmente soggette a restrizioni normative in campo marittimo da parte della Convenzione Internazionale sull’inquinamento (MARPOL) e da parte delle varie Autorità Portuali sono gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo. Non sono previsti limiti per le emissioni di particolato. La formazione degli ossidi di zolfo e del particolato è funzione diretta del tenore di zolfo nel combustibile: l’intervento più efficace è quindi quello di utilizzare combustibili a basso tenore di zolfo come il marine gas oil (MGO) o il gas naturale (LNG); in alternativa è possibile “lavare” i fumi di scarico tramite impianti scrubber, soluzione che permette anche l’abbattimento del particolato”.
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