Un team di ricercatori dell’università di Padova, diretto dal prof. Flavio Maran, in collaborazione con il gruppo di ricerca finlandese, guidato dal prof. Kari Rissanen dell’università di Jyväskylä, ha pubblicato di recente uno studio sul “Journal of the American Chemical Society” che dimostra come sia possibile ottenere, tramite elettrochimica, la formazione di cristalli perfetti formati da nanoparticelle d’oro. “Le nanoparticelle d’oro costituiscono un settore di grande interesse nella ricerca di base e applicata – ha spiegato Maran, del dipartimento di Scienze chimiche dell’università di Padova -. La cristallografia a raggi X è il metodo più potente per determinare la struttura molecolare di questi nanosistemi ma, fino a oggi, era molto difficile ottenere cristalli singoli di qualità sufficientemente elevata da consentirne un’accurata analisi ai raggi X. Lo studio pubblicato supera questo ostacolo grazie ad una strategia elettrochimica detta elettrocristallizzazione”. Queste notizie sono pubblicate sulle news del Bo di Padova.
L’analisi ai raggi X di nanocluster d’oro – ovvero di strutture formate da un nocciolo di decine di atomi d’oro ricoperto e protetto da uno strato di molecole – era dunque limitata dall’oggettiva difficoltà di ottenere cristalli di qualità elevata. Il team di ricercatori italo-finlandese ha sviluppato un metodo elettrochimico per preparare questi cristalli in grande quantità ed elevata qualità cristallografica. Facendo passare una corrente molto bassa tra due elettrodi si possono generare elettrochimicamente “foreste di cristalli” di dimensione millimetrica direttamente sulla superficie dell’elettrodo. “Abbiamo applicato questo metodo innovativo a quattro nanocluster diversi ma composti ciascuno da 25 atomi d’oro – ha chiarito Maran -, inducendo la formazione di cristalli di ottima qualità, come verificato mediante cristallografia a raggi X. Non solo questi risultati hanno dimostrato l’efficacia della tecnica elettrochimica, ma l’elettrocristallizazione di uno di questi cluster ha portato anche all’importante scoperta della formazione di cristalli aghiformi composti da filari paralleli di cluster interconnessi, come una vera e propria collana di perle d’oro”.