C’è scontento diffuso tra la popolazione perchè gli italiani che si trovano in stato di povertà non hanno tutte quelle attenzioni che sono da tempo rivolte ai migranti; questo è solo un punta dei problemi legati alla continua accoglienza di profughi in molte regioni dove, con il forzato intervento sui singoli sindaci da parte delle prefetture, si collocano profughi in alberghi, ex caserme e altri siti, e spesso si aumentano di numero causando problemi di vivibilità, e non soltanto. In Veneto, ad esempio, ci sono punti di accoglienza che sono al collasso: troppe persone sono ospitate, superando il loro numero, come nel Veneziano, a Cona/Conetta (1300 persone, maschi giovani, che oziano, e sono mantenuti con vitto e alloggio e anche di diaria). Il problema è in crescita ogni giorno, considerato che ancora i porti italiani sono aperti agli sbarchi di migranti trasportati dalle navi delle Ong. L’Ue ha lasciato l’Italia e gestirsi da sola; Francia e Germania, poi Spagna ed altri paesi, hanno detto al ministro Minniti che bisogna trovare una soluzione, ma hanno lasciato all’Europa la gestione di questa patata bollente. Anche l’Austria, che aveva annunciato un contingente di 750 soldati al Brennero per impedire ingressi in quel territorio confinante con l’Italia, ha fatto marcia indietro nelle ore recenti per decisione del governo di Vienna. D’obbligo che, a questo punto, il Ministro dell’intero Marco Minniti ha relazionato con urgenza la Camera sul Piano d’azione Ue, Libia, Ong, l’atteggiamento dell’Austria, è ha sostento quanto sia urgente e necessario stabilizzare la Libia. Minniti (foto) ha ribadito quanto sia cruciale nella lotta ai trafficanti la stabilizzazione della Libia. I confini a sud del Paese nordafricano sono “fondamentali per la sicurezza” del Mediterraneo e dunque, “in senso lato, anche per la sicurezza dell’Italia e dell’Europa”, ha detto. È lì, ha aggiunto, che “si gioca una partita cruciale. Il 97 per cento delle persone salvate nel Mediterraneo vengono dalla Libia, un paese dove la situazione è maledettamente complicata. La Libia non è la Turchia, con la quale l’Ue ha negoziato un impegnativo e costoso accordo internazionale, la Libia è fragile e instabile, e questo rende più difficile l’attività”. L’unica soluzione, ha insistito Minniti, è stabilizzare quel Paese, anche in chiave di lotta al terrorismo. La Ue deve ascoltare l’Italia e aiutarla non solo finanziariamente per il grosso impegno che sta svolgendo negli arrivi e nell’accoglienza che non può piu durare ancora per lunghi periodi.