“Sulla base di questa sentenza i consumatori saranno ridotti a vere e proprie cavie, sulla quali sperimentare se gli ogm fanno male o no. Per contrastare tale pericolosa assurdità mi auguro nasca un vasto movimento di popolo, composto da tutti coloro che hanno a cuore il valore della biodiversità e delle produzioni agricole tipiche”. E’ quanto ha sostenuto il Presidente della Regione del Veneto il quale ha espresso tutta la sua contrarietà alla sentenza sostenendo che “Rischiamo di essere tutti schiavi delle multinazionali, ed è purtroppo reale la prospettiva che, per coltivare uva senza semi non potremo più acquistare e coltivare il seme che la produce, ma dovremo comperare la piantina dalla multinazionale di turno”. “Questo – conclude Luca Zaia – è un lampante esempio di quell’Europa che non ci piace”. La Corte Europea di Giustizia ha dichiarato che la Commissione o gli Stati membri non hanno la facoltà di adottare misure come il divieto della coltivazione di prodotti ogm, se non è accertato che essi possano comportare un rischio grave per la salute umana, per gli animali, o per l’ambiente.“Un grave assist alle multinazionali – ha concluso – in un quadro generale nel quale il mondo scientifico è spaccato in due, tra chi valuta non pericolosi i prodotti geneticamente modificati e chi invece ne asserisce la rischiosità. Gravissimo è il danno che ne riceveranno l’Italia e il Veneto, rispettivamente con quattromilacinquecento e 350 prodotti tipici di alta qualità, che rischiano di essere spazzati via”.