La strage silenziosa dei “nonnetti” morti per coronavirus nelle case di riposo di tutte le regioni e’in crescita ma varia da zona a zona. Trattandosi di decessi in maggioranza di persone over 75 molti si domandono ironicamente come stanno ora le casse dell’Inps, l’istituto di previdenza che non erogando piu’le pensioni a queste sfortunate persone, registrera’ evifenti risparmi. Secondo i primi dati dell’Osservatorio sulle Rsa promosso dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss)
sono stati fra 6.000 e 7.000 i decessi avvenuti nelle strutture di ricovero per anziani (Rsa) a partire dal primo febbraio. Sintomi sono stati individuati in oltre il 40% dei deceduti, ma “è difficile distinguere fra influenza e Covid-19″. Lo indicano i primi dati dell’Osservatorio sulle Rsa promosso dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e presentati da Graziano Onder, del Centro cardiovascolare e dell’invecchiamento dell’Iss, nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto. I decessi, ha proseguito Onder, corrispondono a circa il 7% del numero complessivo degli anziani residenti nelle Rsa, calcolato in oltre 80.000. Di questi, la maggior parte si trova nel Nord Italia e solo un migliaio sono risultati positivi al nuovo coronavirus, la maggioranza dei quali in marzo. Fra le criticità finora rilevate nelle Rsa, l’osservatorio dell’Iss indica soprattutto la carenza di dispositivi di protezione, la carenza nelle somministrazioni di tamponi e la carenza di personale. Va ricordato che Codacons e i sindacati dei pensionati da settiimane hanno sollecitato le magistrature territoriali di avviare inchieste sulle continue morti di anziani ospiti nelle tante case di riposo o residenze (Rsa) e di perseguire i responsabili (tra i reati negligenza o incapacita’ o mancata assistenza sanitaria). Da fonti di varie regioni si e’appreso che i decessi di over 75 in su sono alcune migliaia. Si tratta in generale di persone morte per coronavirus anche se molte di esse soffrivano di altre malattie. Sta di fatto – hanno scritto i ricorrenti alle Procure – che alle case di riposo erano stati imposti obblighi assistenziali adeguati a contrastare il virus nonostante sia stato accertato che le stesse non erano dotate di personale medico specializzato, tantomeno di farmaci specifici. Cio’premesso, in queste strutture gli anziani colpiti da coronavirus hanno perso la vita senza adeguata assistenza. Sono molti i familiari di queste vittime che hanno protestato e presentato esposti alla magistratura. Proseguono in questi giorni i tamponi ad ospiti e personale infermieristico. In Veneto, ad esempio, ci sono 330 case di riposo dove
al momento si sono avuti 400 decessi. Tale percentuale, sempre giornalmente da aggiornare, e’ di poco inferiore ad altre case di riposo come in Lombardia, Emilia, Sardegna, Piemonte. E per avere una situazione sotto controllo sono molte le case di riposo che hanno interdetto le visite agli estranei o familiari essendo gli anziani contagiati in isolamento. Sempre a titolo di esempio da segnalare una ferma richiesta del Codacons allla Procura di Sassari al fine di vietare le cremazioni, sequestrare le salme e disporre le autopsie sulle vittime Covid delle case di riposo. La Procura di Sassari sta indagando nell’ambito dell’inchiesta avviata sui decessi negli istituti per anziani. L’associazione dei consumatori in una nota ha fatto sapere di aver chiesto agli inquirenti di sequestrare le salme dei pazienti deceduti presso le Rsa della regione, e disporre autopsie su tutti i corpi onde accertare le cause dei decessi. Tale misura si rende necessaria per evitare che le case di riposo procedano ad eseguire cremazioni che, di fatto, farebbero scomparire le prove utili ad accertare le responsabilità dei reati commessi a danno dei pazienti delle strutture”, cisi’il presidente Carlo Rienzi. In tal senso le autorità competenti “devono temporaneamente vietare le cremazioni in tutta la Sardegna, perché documenti e cartelle cliniche redatti dalle Rsa non sono sufficienti a ricostruire le cause dei decessi e le relative responsabilità, che possono essere accertate solo tramite autopsia”.
(ph arch.Ansafoto).
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