Settimana di incontri, dibattiti seminari sul tema della rigenerazione urbana. La manifestazione (29 gennaio – 2 febbraio) ha l’obiettivo di dare avvio ad un percorso progettuale.  “Stiamo investendo molto sulla promozione della città”, ha detto il presidente della Confesercenti di Padova, Nicola Rossi: “bene il Natale, bene altre altre iniziative, ma dobbiamo sempre di più pensare all’esigenza di spostare questi investimenti sulle aree periferiche, sulle vie commerciali che hanno bisogno di nuovi stimoli e di nuove attività”. La sfida lanciata dalle piccole imprese della Confesercenti è tutta in una domanda: che ruolo hanno le piccole imprese commerciali e di servizio nei grandi progetti di ridefinizione e rilancio delle città? “La città di Padova e l’intera provincia”, ha dichiarato il presidente Rossi “stanno vivendo un momento di particolare criticità per quanto riguarda le scelte di sviluppo economico e sociale. La città continua ad essere uno dei primi dieci capoluoghi di provincia per interesse e sviluppo commerciale. Si caratterizza per una presenza diffusa di piccoli esercizi commerciali, di minimarket e piccoli supermercati, una fitta rete di botteghe artigiane, soprattutto nel settore della gastronomia. Il settore della somministrazione vanta eccellenze riconosciute, nonché il complesso di piccole aziende di servizi alle persone (da quelle turistiche a quelle del tempo libero e per il benessere e la cura)”.  “Si tratta di un sistema, ha continuato Rossi, che ha difficoltà nella costruzione di sinergie con il territorio e con chi lo amministra. Queste difficoltà sinergiche non nascono dalla cattiva volontà politica o imprenditoriale ma bensì da uno stato di fatto consolidato da anni, soffocato da burocrazia e tempi di attuazione della progettualità pubblica. Tutto questo ha generato in molte piccole imprese sfiducia sulla capacità di intervento del sistema pubblico. Superare questo gap è l’obiettivo che Confesercenti si è data e che vuole rilanciare con questa nuova fase progettuale. Una fase costruita con le imprese, con gli amministratori, con la ricerca di un nuovo metodo di dialogo tra pubblico e impresa, con un nuovo modello di sviluppo imprenditoriale, con la consapevolezza che da soli si può essere forti ma si perde, mentre in rete si vince”. Due sono le strade che gli incontri di intendono seguire: quella progettuale e d’impresa e quella politica del confronto. “Partiamo» ha spiegato ancora Rossi «dal futuro dei distretti del commercio: fortemente voluti dalle associazioni e dalla Regione, qui siamo ad una svolta. Sono stati una sperimentazione positiva sul tema della rigenerazione urbana, la regione vuole crederci ancora ma occorre trovare le risorse per rilanciarli. Anche sul tema della deregolametazione degli orari (una delle cause di difficoltà competitiva delle piccole imprese) vorremo che in questa fase di confronto sui temi dell’autonomia regionale venga inserita la richiesta che gli orari dei negozi rientri nelle materie della Regione. Vorremmo dare continuità al momento positivo del settore turistico, che cresce in termini di arrivi e presenze ma che ancora non riusciamo a trasformare in una efficace ricaduta nel tessuto economico territoriale. La sfida del turismo padovano oggi non sarà soprattutto nella capacità promozionale ma nella ricostruzione di un sistema di accoglienza che oggi presenta molte carenze ed in moderne e più efficaci strumenti di commercializzazione. In questo quadro di assoluta esigenze di sinergia tra scelte amministrative ed imprese» ha proseguito Rossi «dobbiamo calare tutta una serie di temi di particolare rilievo. Pensiamo all’impatto di nuove grandi strutture commerciali sia in provincia che in città, il tutto sta avvenendo senza una analisi delle conseguenze, non nel tessuto commerciale, ma nell’impatto ambientale nel più ampio quadro della rigenerazione delle aree urbane. Le scelte pubbliche devono essere coerenti con le politiche di sviluppo territoriale. E alcune domande vanno poste: in che modo rispondiamo a tutte quelle piccole imprese che negli ultimi anni hanno fatto notevoli investimenti nelle loro attività in via Forcellini, ed ora si trovano ad affrontare un piano per il tram che non risponde assolutamente ad un ragionamento di sinergia tra amministrazione e commercianti? Confesercenti rilancia ulteriormente questo tema, continuando però anche a chiederci se la priorità del percorso del tram era questa e non, come noi riteniamo da sempre, quello stazione -Padova Est. La stessa scelta del nuovo ospedale a Padova Est» ha insistito Rossi «rappresenta una grandissima opportunità per Padova, ma su Padova Est avremmo una eccezionale capacità di attrazione – (sanitaria e commerciale) rispetto alla quale dobbiamo chiederci che conseguenze avremmo in un tessuto urbano in cui le piccole attività commerciali sono già state distrutte. Dobbiamo avere, inoltre, certezze sull’accessibilità del centro storico della città. Un sistema di piccole imprese, una efficace accoglienza del turista non può prescindere da sistemi di accessibilità differenziati”.

 

 

 

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