Nel giardino di Palazzo Venier dei Leoni, storica residenza sul Canal Grande in cui Peggy Guggenheim visse dal 1949 al 1979, anno della sua scomparsa, e oggi scrigno della sua preziosa collezione, tradizionale concerto riservato agli Amici della Collezione per celebrare il compleanno della collezionista. Ad esibirsi il Quartetto Lyskamm, composto da giovani e talentuosi musicisti italiani di età compresa tra i 24 ed i 31 anni che si cimentati con brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert e Robert Schumann. Fondato nel 2008 al Conservatorio di Milano, il quartetto è stato allievo del Quartetto Artemis all’Università delle Arti di Berlino e ha in seguito partecipato al circuito della European Chamber Music Academy. Attualmente, prosegue gli studi sotto la guida di Heime Müller presso l’università di Lubecca. Negli ultimi due anni, il Quartetto Lyskamm ha ricevuto il premio Vittorio Rimbotti dell’Accademia Europea del Quartetto, il secondo premio e il premio speciale Pro Quartet al concorso internazionale Franz Schubert und die Musik der Moderne di Graz, il premio della Jeunesse Musicale Deutschland, la borsa di studio della Ad Infinitum Foundation e il primo premio al concorso della Possehl Stiftung di Lubecca. Nel 2016 il Borletti Buitoni Trust ha assegnato al Quartetto il premio speciale per la musica da camera intitolato alla memoria di Claudio Abbado. Il Quartetto è stato ospite di numerose società concertistiche tra le quali la Società del Quartetto di Milano, il Festival Mito, l’Unione Musicale e Lingotto Musica a Torino, il Teatro Verdi di Trieste, il festival I Suoni delle Dolomiti, il festival internazionale Quatuor à Bordeaux (Francia), l’Aldeburgh Music Festival (Gran Bretagna), il Brahms Festival di Lubecca e il Rheingau Musik Festival (Germania).
Figura cardine nella storia dell’arte del XX secolo, appassionata collezionista, scopritrice e amica degli artisti, nasceva il 26 agosto del 1898 Peggy Guggenheim, lungimirante mecenate che ha lasciato un segno indelebile nella parabola artistica del Novecento. Peggy ha attraversato quel “secolo breve” facendosi promotrice e tenace sostenitrice dei maggiori movimenti d’avanguardia, dal Cubismo all’astrattismo, dal Surrealismo all’Espressionismo astratto americano, puntando su talenti allora “sconosciuti”, primo su tutti il grande genio americano Jackson Pollock. “Mi sono sempre dedicata alla mia collezione”, sosteneva Peggy (Berenice Abbott, Peggy Guggenheim and her friends, a cura di Virginia M. Dortch, Milano, 1994). “Una collezione significa un duro lavoro. Sono stata io a volerla e l’ho trasformata nel lavoro della mia vita”. Questa sua affermazione rispecchia perfettamente quell’esistenza unica e straordinaria di donna determinata, sempre aperta al mondo, spirito rivoluzionario che andò contro le convenzioni sociali borghesi dell’epoca. E nell’arco della sua vita, e ancor più oggi, scrittori, critici, giornalisti e fotografi hanno contribuito a consolidare la sua immagine pubblica di abilissima musa delle arti e di personaggio carismatico.