Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso del punto stampa convocato il 23 novembre a Roma, per commentare gli esiti del primo incontro con il Governo sull’autonomia del Veneto, affronterà anche il tema del passaggio del Comune di Sappada al Friuli Venezia Giulia, sancito dal voto della Camera dei Deputati. Intanto, da Trieste una dicharazione della presidente del FVG. “Il voto è un atto di giustizia reso alla comunità di Sappada. Confido che da qui in avanti il clima sarà molto più sereno e saranno archiviate polemiche e contrapposizioni”. Così la presidente della Regione, Debora Serracchiani, commentando il voto con cui la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge sul distacco dalla Regione Veneto del Comune di Sappada e il passaggio alla Regione Friuli Venezia Giulia. Per Serracchiani “vanno ringraziati i parlamentari del Friuli Venezia Venezia Giulia che sono stati vigili e operativi su questo tema, ma anche tutti quanti hanno capito e saputo interpretare la questione in modo non divisivo. Sappada non entra nella nostra regione come una bandierina sulla carta geografica, ma accolta come il ritorno di una gente rimasta a lungo staccata dal suo ceppo. Aver conseguito questo risultato è una delle gratificazioni profonde di questa mia legislatura”. “Leggo un segnale importante nel fatto che la stragrande maggioranza dei deputati si sia espressa in conformità all’indicazione popolare. Confido che anche coloro che per vari motivi hanno scelto l’astensione o il voto contrario – ha concluso Serracchiani – vorranno contribuire a un confronto schietto tra territori che, al di là dei confini, vivono le comuni problematiche della montagna”. L’Aula della Camera ha definitivamente approvato la proposta di legge in tal senso con 257 voti a favore, 20 contrari e 74 astenuti. Ad astenersi sono stati i deputati di Fi, Direzione Italia e Mdp. “Dispiace dirlo, ma con il voto di oggi, sul provvedimento per il distacco del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, il Parlamento italiano si è reso protagonista di una brutta pagina della storia democratica del nostro Paese. È stata messa in atto una forzatura ingiustificata, contro le legittime perplessità del Consiglio regionale del Veneto e contro l’articolo 132 della Costituzione, che in questo passaggio parlamentare non è stato in alcun modo rispettato”. Lo affermano in una nota congiunta Paolo Sisto e Renato Brunetta, deputato e capogruppo di Fi alla Camera. A seguito del passaggio di Sappada al Friuli sono in molti in Veneto a chiedere le dimissioni di qualcuno d’importante. Da ricordare che il 20 novembre il Presidente della Commissione Affari Costituzionali Andrea Mazziotti di Celso, ha ‘assegnato’ al Consiglio regionale del Veneto il compito di svolgere e concludere in una settimana la procedura di espressione formale di un parere in merito al passaggio di Sappada al Friuli. Ma il Consiglio regionale del Veneto, organo di natura costituzionale, è una Assemblea legislativa, che ha natura parlamentare, con regole e procedure precise da rispettare”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti all’indomani della richiesta inoltrata attraverso la Presidenza di Montecitorio al parlamento veneto. “Le regole alle quali sono assoggettate le assemblee legislative, comprese quelle regionali, sono state create – aveva puntualizzato Ciambetti – per garantire adeguata istruttoria alla pratica e soprattutto per consentire ai Consiglieri regionali di esercitare le proprie prerogative. E ciò vale anche per la vicenda di Sappada. È una questione di sostanza – secondo Ciambetti – e di correttezza istituzionale: un’assemblea legislativa regionale non può assolvere a richieste come quella avanzata del Presidente della Commissione Affari Costituzionali nel breve lasso di tempo di una settimana: non si tratta di ostruzionismo o strumentalizzazione quanto mio dovere preciso il salvaguardare le prerogative del Consiglio regionale nel rispetto di norme e regolamenti vincolanti.”