Ora che il Vaticano ha permesso la cremazione del caro estinto, pur invitando i familiari del defunto a collocare l’urna in un cimitero e a non scegliere strade diverse (tipo la custodia in casa o la dispersione delle ceneri in mare o al vento, in luoghi cosidetti romantici), risulta che in Veneto la richiesta di cremazione è in aumento. Secondo la multiutility Veritas (che gestisce un ampio bacino di comuni del veneziano, e non solo) risulta che il 57 per cento delle famiglie ricorrono alla cremazione del parente deceduto, una percentuale assai elevata rispetto al 20 per cento del resto d’ Italia. Quale la causa primaria? Stando ad un sondaggio, questa scelta è dettata dalla crisi economica di tanti nuclei familiari o da superati pregiudizi del passato. Anche le imprese di pompe funebri che operano sul territorio offrono, tramite annunci su giornali e altri mezzi di comunicazione, per lo svolgimento del funerale una spesa di 950 mila euro, tutto compreso, vale a dire cassa di abete, interno foderato, pizzo, santini, libri firme in chiesa, epigrafi, ecc. Non molto tempo addietro il prezzo-base era di almeno millecinquecento euro. Tornando all’aumento della cremazione va ricordato, come segnalato dalla stessa Veritas (che è deputata anche ai servizi cimiteriali, oltre all’erogazione di acqua, gas e nettezza urbana), che un altro fattore che incide su questa scelta è la costante penuria dei posti di sepoltura, a terra o nei loculi. Alla luce di questa situazione è divenuto necessario pensare alla costruzione di nuovi impianti di cremazione, ma questa decisione dovrà essere scelta dall’ente locale, su referendum della cittadinanza; in Toscana, ad esempio, i residenti di un noto comune si sono espressi negativamente ad un nuovo impianto, situazione analoga nel Salento e in altre zone. Attualmente – per quanto riguarda Venezia e Mestre – ci sono due forni che sono ubicati ubicati all’isola di San Michele (cimitero monumentale della città) e a Marghera. Dalla Federazione dei gestori di cimiteri e crematori di area pubblica (Sefit)si è appreso che la cremazione è in aumento soprattutto al Nord, dove maggiore è la presenza di impianti, ma anche al Centro, mentre la percentuale è di molto inferiore al Sud ed isole maggiori.