La vendemmia 2016 in Veneto sfiorerà i dieci milioni di ettolitri, con un aumento del 2 per cento rispetto all’anno scorso. Lo ha segnalato Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea nel sottolineare che molto dipenderà dal mese settembre ma le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona qualità.
Le operazioni manuali o meccaniche nonostante un posticipo di quasi 10 giorni rispetto alle ultime annate causa gli effetti climatici, procedono, confermando l’alta specializzazione tecnica raggiunta da viticoltori del nord est che si rileva indiscutibilmente terra dei bianchi. La svolta verso le bollicine (Glera), la predilezione alla coltivazione di vitigni come il Pinot Grigio – premiato da imminente denominazione – oltre che la Garganega base del conosciuto Soave, contano ormai il 70% della superficie a scapito dei rossi come ad esempio gli storici Cabernet, il Merlot. In aumento le superfici bio, scelta rivolta ad un mercato sempre più attento ad un certo stile di vita valutato positivamente anche dalle nuove generazioni che hanno investito in questo settore sfruttando le misure previste dal Programma di Sviluppo Rurale. In Veneto, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, sono attive complessivamente 31.150 aziende, per un’area complessiva di circa 80 mila ettari. Per la maggior parte si tratta di imprese vitivinicole con una media aziendale pari a 2,54 ettari, seppur piccole hanno elevato valore di produzione lorda vendibile. Oltre il 50% delle uve raccolte viene utilizzato per la produzione di vini Doc e Docg. Negli ultimi anni il comparto ha fatto registrare un vero e proprio boom il fenomeno della vendita diretta grazie alle circa 11 mila cantine che commercializzano vino in bottiglie e in damigiane. Tendenza confermata dai Punti di Campagna Amica, la rete promossa da Coldiretti, che promuove degustazioni e iniziative dedicate, mercati e spacci diffusi su tutto il Veneto.

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