A causa del caldo africano di questi giorni in tutta Italia, anche la temperatura dell’acqua di mare è più calda della media, però questo indice è in atto da settimane ormai. A sequito di questo cambiamento climatico c’è un caso da segnalare: nelle acque di Portofino ci sono dei barracuda (dei sub li hanno fotografati). Si tratta di un pesce tropicale e carnivoro. Complice il riscaldamento delle acque è diventato ospite sempre più diffuso nel mar Tirreno, nello Ionio e persino nell’Adriatico. Da pescherecci veneti e romagnoli non ci sono, al momento, segnalazioni di questo tipo. Sulle coste meridionali, dove la temperatura delle acque e l’abbondanza di possibili prede, ricreano l’habitat naturale per il barracuda, questa specie si è assai diffusa. Quello presente nei nostri mari, è lo Sphyrena Viridensis, conosciuto come Barracuda Mediterraneo. E’ un pesce che fino a qualche anno fa si poteva trovare nell’Oceano Atlantico, a ridosso delle coste Africane, delle Azzorre, delle Canarie o anche a Capo Verde. Su Liguria notizie, c’è una dichiarazione del biologo del Cnr di Genova Marco Faimali il quale ha detto: “se queste temperature elevate persisteranno rischiamo di avere danni alla fauna ancorata ai fondali come coralli, gorgonie, cozze. Inoltre, si potrebbero avere fioriture di alghe tossiche per l’uomo. Il caldo eccezionale può favorire la fioritura dell’ostreopsis ovata, l’alga tossica che provoca dermatite, congiuntivite e difficoltà respiratorie. Siamo in un periodo di attenzione. La riproduzione di molte specie è avvenuta con un mese, un mese e mezzo di anticipo. Le meduse sono arrivate prima, in primavera. Siamo al limite. Se il clima tornerà subito alla normalità, con piogge e mareggiate, non ci saranno conseguenze. Ma se persiste il caldo, avremo dei danni all’ecosistema, in primis a gorgonie, coralli e altri organismi filtratori, come le cozze. I pesci si possono spostare verso acque più fresche, in profondità o in mare aperto, questi organismi no. Noi del Cnr stiamo monitorando attentamente la situazione, non senza preoccupazione”.