Governanti e responsabili politici del mondo, a cominciare dai grandi Paesi (Cina, Russia, Usa, India, Europa), non siate sordi e valutate seriamente la previsioni degli scienziati: tra 80 anni, con una temperatura in crescita ci saranno conseguentemente fenomeni distruttivi. E già alle tante previsioni fatte, si è aggiunta quella illustrata a Padova. “Se a livello planetario non si invertiranno i consumi riducendo le emissioni di anidride carbonica, nel 2100 in Italia la temperatura aumenterà di 8 gradi, la Pianura Padana avrà lo stesso clima del Pakistan e l’Adriatico salirà di un metro e mezzo. Venezia sarà sommersa con buona pace del Mose, ma anche Padova (2 metri sul livello del mare)”. Lo scenario apocalittico dei mari che stanno già crescendo di 3 millimetri all’anno, l’ha delineato Luca Mercalli (foto), presidente della Società Meteorologica Italiana, climatologo e meteorologo, intervenendo a Casa su Misura in Fiera a Padova al convegno promosso da CasaClima Network Padova, Rovigo, Venezia sulle riqualificazioni edilizie come aiuto al clima. I carotaggi del ghiaccio del Polo Sud, ha spiegato il climatologo torinese, indicano che 800.000 anni fa l’atmosfera terrestre aveva 180 parti di anidride carbonica per milione, prima della rivoluzione industriale il valore era di 280 e oggi con il costante impiego del carbone fossile che oltretutto rende acide le acque rischiando di condannare a morte la catena alimentare degli oceani, è di 410. “Il caldo prodotto da questo aumento annuo di 2-3 parti di milione di CO2 ci ha fatto perdere in cent’anni metà dei ghiacci delle Alpi, ci porta verso un clima tropicale con nuove epidemie veicolate dalle zanzare tigre”. A livello globale il temporeggiamento dei governi non fa che aggravare lo scenario: “Non tanto per chi deve ancora nascere, ma per i nostri figli e nipoti, che saranno costretti a vivere in un mondo molto difficile”, ha proseguito Mercalli ricordando come tutte le conferenze sul clima osteggiate prima da Bush e ora da Trump (da Rio 1992 a Kyoto 1997 a Parigi 2015) siano di fatto rimaste solo lettere d’intenti, senza modificare lo status quo. Se l’Unione Europea si mostra più sensibile di altre potenze, in Italia i buoni propositi espressi da chi vuole riqualificare per lo meno gli edifici per renderli meno energivori, si scontrano con ostacoli di non poco conto: “A parte la nostra legge sugli incentivi che è tra le migliori del mondo – ha detto Mercalli – gli ostacoli alla diffusione dei sistemi che rendano le case energeticamente autosufficienti dipendono soprattutto dallo Stato che, guadagnando sulla vendita di energia non li rende obbligatori, e ovviamente dai produttori di energia, dalle banche che non fanno credito per chi vuole investire in sistemi di risparmio energetico, da professionisti a volte non aggiornati, da mancanza di adeguata cultura sulla materia”. Altri aspetti elencati da Luca Mercalli per migliorare la vita dei terrestri riguardano l’esigenza di arrestare la crescita demografica (previste nel 2050 9,5 miliardi di persone), la riduzione degli sprechi che riducono le risorse, il bisogno di riconquistare la sobrietà senza pretendere sempre. All’incontro – presentato da Carlo Dario, vice presidente di CasaClima Network Padova, Rovigo, Venezia- sono intervenuti l’architetto Ilaria Maria Brauer, esperta di Bioarchitettura e risanamento energetico degli edifici e responsabile Certificazione Edifici CasaClima; Alessandro Rogora, architetto e professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura del Politecnico di Milano e l’ingegner Sergio Pesaresi, titolare dello studio Logica Gotica Creative ed esperto di efficienza energetica e comfort abitativo.