Il giornalista Luigi Bacialli, in qualità di presidente, e il consulente editoriale Giacomo Brunoro, la responsabile di Rai Movie Cecilia Valmarana, l’imprenditore Vittorio Dalle Ore e la ricercatrice dell’Università di Padova Giulia Lavarone, in veste di consiglieri, sono i nuovi amministratori di Veneto Film Commission. Con la nomina dei vertici e del revisore dei conti (Massimo Venturato), la Giunta regionale del Veneto ha completato il percorso costitutivo della Fondazione, sostenuta dalla Regione e aperta alla partecipazione di camere di commercio, imprenditori privati e istituzioni locali. Questa fondazione, informa una nota, dovrà promuovere il patrimonio storico e paesaggistico, le risorse professionali e le imprese del Veneto che operano nel settore del cinema e dell’audiovisivo e assicurare accoglienza e supporto gratuito alle produzioni italiane e estere. La Veneto Film Commission, istituita poco più di un anno fa con legge regionale 45/2017, ha il compito primario di attrarre e facilitare la produzione di opere cinematografiche, televisive e audiovisive nel territorio regionale. “Il cinema, le fiction televisive e, più in generale, gli audiovisivi rappresentano un eccezionale veicolo di promozione culturale nonché turistica di un territorio – commenta l’assessore regionale a cultura Cristiano Corazzari che ha reso ufficiale a Roma, la composizione del primo ‘board’ della Veneto Film Commission – Il Veneto è stato e continuerà ad essere un set ideale e poliedrico per accogliere il meglio della produzione filmica nazionale e internazionale. Con la nomina di una personalità come Luigi Bacialli, che sarà affiancato da figure di spicco e collaudate, si potrà finalmente mettere in moto la ‘macchina’ regionale della Film Commission che offrirà assistenza gratuita e supporto logistico alle imprese produttrici, aiuterà la filiera delle nostre imprese a fare rete e sosterrà i nostri territori nel diventare ‘set’ ancor più attrattivi” (fotoeuroregionenews.it). La Veneto Film Commission ha preso vita dopo un lungo iter partecipato che ha coinvolto i più importanti soggetti culturali, imprenditoriali e associativi del mondo dello spettacolo e della produzione audiovisiva, con l’obiettivo di fare sistema e di superare il rischio del localismo.

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