La partecipazione di Venezia alla “Suzhou Design week”, svoltasi nella città cinese gemellata, dal 23 al 27 novembre scorsi, non solo si è chiusa con un bilancio positivo, ma è stata anche foriera per innescare nuovi rapporti e delineare altri importanti futuri eventi in comune, che potranno avere significativi sviluppi, non solo a livello istituzionale, ma anche economico, turistico, culturale e ambientale. E’ quanto è emerso in un incontro stampa alla Fondazione Venezia 2000: tra i presenti l’assessore comunale all’ambiente, Massimiliano De Martin, il presidente del Comitato organizzatore dell’appuntamento di Suzhou, Laura Fincato, e Michele Brunello, curatore dello stand espositivo dal titolo “X Port Venice, Heritage and innovation Hub. “Siamo davvero contenti – ha sottolineato Fincato – di questa partecipazione di Venezia alla “Suzhou Design week”. Una partecipazione che abbiamo dovuto preparare in tempi davvero ristretti, ma che, grazie anche all’apporto delle nostre realtà locali (dalle Università Ca’ Foscari e Iuav alla Fondazione Venezia, dalla Camera di Commercio a varie imprese del territorio) ci ha portato grandi soddisfazioni. Siamo riusciti a spiegare, partendo da quattro oggetti caratteristici della nostra tradizione, ovvero il vetro, il merletto, la forcola e la maschera, quali sono le capacità attuali del nostro territorio, nell’ambito della cultura, delle imprese, dell’ambiente. Una formula che è molto piaciuta ai visitatori cinesi”. La Cina guarda in effetti sempre più all’Occidente, in particolare all’Europa, e ha un occhio di riguardo proprio per l’Italia, e, in particolare, Venezia. “Non è un caso – ha spiegato detto De Martin, che ha rappresentato l’Amministrazione comunale a Suzhou – che abbiamo stipulato un nuovo importante accordo con la città cinese a noi gemellata, in cui non solo si sono programmati gli appuntamenti per celebrare il quarantennale del gemellaggio stesso, che cadrà nel 2020, ma si pongono le basi per relazioni economiche ancora più vicine. I cinesi sono ovviamente molto interessati sia agli oggetti della nostra tradizione, che ai nostri brand, ma vogliono anche essere partner a 360 gradi, esportando i loro prodotti di eccellenza. Ed inoltre vogliono conoscere le risposte che noi diamo a problematiche con cui anche essi devono fare i conti: dalla gestione dei grandi flussi turistici, alle capacità di tutelare i centri storici, dallo sviluppo vivibile e sostenibile alla salvaguardia dell’habitat naturale, con particolare riguardo alla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo.” (nella foto il municipio di Cà Farsetti).