Provincia autonoma di Trento e Regione Lombardia hanno siglato di recente a Tione un protocollo operativo temporaneo per la gestione coordinata del Lago d’Idro e dei serbatoi dell’Alto Chiese; l’intesa ha una doppia valenza. Da un lato, la condivisione bilaterale dei criteri di regolamentazione del lago per assicurare un’escursione massima non superiore a 130 cm, con un effetto sospensivo rispetto a quanto previsto dal Regolamento del 2002; dall’altro, la decisione dell’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi, di invitare la Regione Lombardia ad un gruppo di lavoro: una “proposta aperta” e trasparente che coinvolge tutti gli attori del territorio, per la revisione del Regolamento, le cui norme tornerebbero in vigore quando cessa l’efficacia del Protocollo, ovvero nel 2020. L’invito è stato formalizzato in queste ore. La proposta dell’assessore Gilmozzi al sottosegretario alla presidenza della Lombardia Ugo Parolo è precisa: quella di attivare fin da subito un gruppo di lavoro al quale affidare sia la concreta implementazione dell’accordo, sia la definizione della proposta per attivare un percorso di coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, finalizzato alla revisione del Regolamento 2002, in una logica di tutela e valorizzazione del lago. “Al centro delle nostre azioni – ha detto l’assessore Gilmozzi – c’è la tutela e la valorizzazione del lago nel rispetto e nell’interesse delle popolazioni che ci vivono. E’ proprio per questo impegno assunto insieme e pubblicamente, che mi permetto ora di avanzare la proposta di lavorare di concerto con la Regione Lombardia”. Già a Tione in sede di firma del protocollo, a metà febbraio, l’assessore Gilmozzi e il sottosegretario Parolo avevano sottolineato il ruolo centrale del Lago d’Idro: “Le acque del fiume Chiese, che confluisce nel Lago d’Idro, alimentano le centrali idroelettriche trentine, garantiscono la vita delle popolazione locali e l’agricoltura lombarda. Su questi aspetti lavoriamo insieme per trovare risposte ad esigenze precise. Alle popolazioni locali dobbiamo garantire opportunità di sviluppo e qualità della vita”. Che due amministrazioni diverse – Provincia autonoma di Trento e Regione Lombardia – condividano regole comuni per garantire le modalità di regolazione del lago d’Idro, concordando di avvalersi di un Regolatore idraulico (nominato di concerto), ha un significato pregnante non solo per l’equilibrio ecologico del lago e dell’economia turistica dell’area lacustre ma anche in prospettiva futura. Il Protocollo operativo temporaneo di cui all’Accordo in questione, infatti, ha validità fino alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza del lago e, comunque non oltre il 31 dicembre 2020. In questo Protocollo si prevede che l’escursione del livello del lago sia contenuta entro 130 cm rispetto alla quota di massima regolazione (attualmente consentita a 368,50 m slm dal ministero delle infrastrutture e trasporti- Direzione generale delle dighe). Ma ciò rimane valido fino alla fine del 2020, dopo entrerebbero in vigore le norme contenute nel Regolamento del 2002 che indica detta escursione in 325 cm. Il gruppo di lavoro proposto alla Regione Lombardia dall’assessore Gilmozzi ha la finalità di avviare un percorso condiviso per stabilire i livelli idrici più favorevoli non solo alla vita del lago e del suo ambiente ma anche all’equilibrato contemperamento degli interessi in gioco.