Di ranking, strumenti quanto amati (quando si sale in classifica), quanto odiati (quando ci si posiziona male): dElle università italiane e non solo, si è occupato Mattia Soppelsa nel Bo Live, il giornale web dell’ateneo di Padova. Ne va del prestigio dell’istituzione, del lavoro svolto in un anno e – di conseguenza – anche del numero di immatricolati che possono giungere alle porte del nuovo anno accademico.
Ultima a uscire, il 3 luglio scorso, la classifica del Censis. Si tratta del ranking ovviamente più autorevole in Italia, che ormai da decenni influenza il prestigio degli atenei della Penisola, divisi tra mega atenei (oltre 40.000 iscritti), grandi atenei (da 20.000 fino a 40.000 iscritti), medi atenei (da 10.000 a 20.000 iscritti), piccoli atenei (fino a 10.000 iscritti) e Politecnici. Risultato a caldo: l’università di Padova, con il Censis, migliora la sua posizione rispetto al 2017, riagguantando il secondo posto in classifica tra i mega atenei a pari merito con l’università di Firenze e dietro all’eterna rivale di sempre: Bologna, prima in Italia: “Rimaniamo sempre ai vertici – dice il rettore Rosario Rizzuto – siamo tornati al secondo posto generale con un primato nella comunicazione e nei servizi digitali su cui vogliamo continuare a insistere”. L’ateneo padovano eccelle in settori quali la comunicazione e i servizi digitali (primo assieme all’università di Torino), è secondo per l’internazionalizzazione, settimo per le borse di studio, terzo per i servizi, sesto per le strutture. Penalizzato sulle borse di studio per dei ritardi non dipendenti dall’ateneo sull’erogazione dei finanziamenti e probabilmente su una raccolta dati a livello nazionale non del tutto precisa per quanto riguarda le strutture (dove comunque la realizzazione del campus all’interno dell’ex caserma Piave avrà un peso notevole). Quali sono i parametri con cui sono redatte queste classifiche? Come è possibile che Padova sia seconda per il Censis, ma quinta – a titolo di esempio – per il ranking internazionale di QS, uscito poco più di un mese fa? E soprattutto: come mai cambiano i diretti contendenti? Per il Censis Bologna è la corazzata da sconfiggere e Firenze lo sparring partner da contrastare. Per QS, invece, Padova si trova al quinto posto nella classifica nazionale italiana, ma sopra di lei non c’è Bologna, bensì l’università “Sapienza” di Roma, la Scuola Normale di Pisa, la Sant’Anna di Pisa e (primo in classifica) il Politecnico di Milano.

Lascia un commento