E’ positiva la ripresa del mattone nel Nordest che torna a crescere del +9,3% a fronte di una comunque buona media nazionale di +5,6% per le compravendite nel secondo trimestre del 2018 dopo la flessione dello scorso anno. Le Tre Venezie sono l’area territoriale in cui si è registrato il maggior aumento delle compravendite rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno. E’ quanto afferma Uecoop Veneto su dati Agenzia delle Entrate in relazione all’ultimo report Istat sull’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento che aumenta dello 0,8% a livello nazionale trascinato in territorio positivo soprattutto dal valore delle nuove costruzioni ma frenato dal calo delle quotazioni di quelle esistenti. Il patrimonio immobiliare italiano – spiega Uecoop Veneto – è caratterizzato da un alto grado di obsolescenza che impone un grande piano nazionale di ristrutturazione anche a livello antisismico in grado di rilanciare al tempo stesso un settore delle costruzioni in cui la ripresa è ancora troppo lenta considerato che la crisi in Italia è costata la perdita di 1 posto di lavoro su 3 negli ultimi sette anni nel comparto edilizio cooperativo con un calo a livello nazionale del 33,4% dell’occupazione. Nonostante quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie italiane nel mattone nel solo 2017 – spiega Uecoop Veneto – il settore edilizio che non è ancora tornato ai livelli precedenti alla crisi del 2008/2009 e dalla quale non si è ancora risollevato visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti. Una strage occupazionale – sottolinea Uecoop Veneto – a fronte della quale è urgente intervenire a sostegno del settore con misure che favoriscano il recupero strutturale ed energetico degli edifici esistenti oltre alla realizzazione di nuove costruzioni di qualità, comprese – conclude Uecoop Veneto – quelle di edilizia pubblica. alo delle quotazioni di quelle esistenti. Il patrimonio immobiliare italiano – spiega Uecoop Veneto – è caratterizzato da un alto grado di obsolescenza che impone un grande piano nazionale di ristrutturazione anche a livello antisismico in grado di rilanciare al tempo stesso un settore delle costruzioni in cui la ripresa è ancora troppo lenta considerato che la crisi in Italia è costata la perdita di 1 posto di lavoro su 3 negli ultimi sette anni nel comparto edilizio cooperativo con un calo a livello nazionale del 33,4% dell’occupazione. Nonostante quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie italiane nel mattone nel solo 2017 – spiega Uecoop Veneto – il settore edilizio che non è ancora tornato ai livelli precedenti alla crisi del 2008/2009 e dalla quale non si è ancora risollevato visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti. Una strage occupazionale – sottolinea Uecoop Veneto – a fronte della quale è urgente intervenire a sostegno del settore con misure che favoriscano il recupero strutturale ed energetico degli edifici esistenti oltre alla realizzazione di nuove costruzioni di qualità, comprese – conclude Uecoop Veneto – quelle di edilizia pubblica.
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