La storia del Carnevale sembra risalire al periodo greco-romano durante il
quale si tenevano cerimonie pagane in onore del Dio Saturno, per propiziare
l’inizio dell’anno agricolo. In queste feste si capovolgevano i rapporti
gerarchici, consentendo uno scambio di ruoli tra plebei e nobili tramite
l’uso di maschere, e ci si dava al godimento sfrenato tramite cibo, bevande
e piaceri sensoriali. Più tardi, nelle feste religiose pagane, si fece uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni e la morte. Con il cristianesimo questi riti persero il carattere magico e rimaseroforme di divertimento popolare, un modo per salutare l’inverno dando il benvenuto alla stagione primaverile portatrice di fertilità. Nell’antica Roma si annoverano scherzi, burle, mascherate che avevano valore propiziatorio per il buon andamento dell’anno appena iniziato. Anche il lancio di coriandoli costituiva un rituale di augurio e di prosperità. Nel Medioevo si cominciò a denominare “grasso” il giovedì ed il martedì prima delle Ceneri, in relazione ai sontuosi banchetti che venivano organizzati ovunque prima delle costrizioni quaresimali. Le maschere principali del Veneto sono quelle che provengono dalla vommedia dell’arte: Pantalone, la figlia Rosaura, la serva Colombina. Pantalone rappresenta il mercante veneziano spilorcio e avaro, che insidia le giovani donne ma che in fondo è pieno di umanità. È una delle maschere più longeve della storia della commedia dell’arte. Arlecchino è una mascherafamosissima in tutto il mondo di origini bergamasche, ma grazie a Carlo
Goldoni risulta fra le principali maschere veneziane insieme al compagno
Brighella. Mastro Sogar è la maschera tipica di Verona, insieme a Fracanapa
e al Papà del Gnòco. La Bauta è la maschera tipica della Venezia del
Settecento, in genere associata ad un mantello lungo fino in vita, il
tabarro, e dal cappello, il tricorno. In uso fin dal XV secolo, veniva
utilizzata dai veneziani anche al di fuori del periodo carnevalesco e
permetteva la massima libertà e anonimato. Il Carnevale è molto vissuto in varie località del Veneto, e numerose sono le sfilate carnevalesche che vengono organizzate in paesi e città. In
provincia di Treviso si è già festeggiato a Pieve di Soligo, Paderno del Grappa e Godega S.U. e domenica 9 febbraio e’ il turno di Sernaglia (dove si è giunti alla 72^ edizione), Giavera del Montello e Cordignano; a Zero Branco si fa festa sabato 15 febbraio e a Nervesa della Battaglia domenica 16 febbraio; a Roncade e Vittorio Veneto domenica 23 febbraio, a Conegliano, Cornuda e Treviso martedì 25 febbraio 20\19. Pure la provincia di Belluno mantiene vive le tradizioni. A Canale d’Agordo c’è sempre stata il giovedì grasso la festa della “zinghenesta”, la ragazza più bella del paese scelta ogni anno e incoronata regina. A Cortina, nel Palio dei Sestieri si sfidano le sei contrade in cui e’ suddiviso il paese in una gara di sci di fondo a Fiames, con figuranti in costume storico. Anche Sedico annovera remote tradizioni carnevalesche. A Casale di Scodosia da oltre settant’anni il Carnevale è un tripudio di hiochi, carri e coriandoli, così come a Salzano e a Fiesso Umbertiano. Ceggia rinnova la tradizione del Carnevale mostrando al mondo come passione, tenacia e fatica possano creare grandi opere. E’ un carnevale particolare con maestosi carri in concorso e la qualità della manifestazione è cresciuta
negli ultimi anni. A Verona il Carnevale culmina nel venerdì grasso, detto
“venerdì gnocolàr” perché a tutt’oggi è in uso mangiare gli gnocchi al sugo
o al burro. Il Carnevale di Bovolone va in scena da 215 anni; a Monteforte
d’Alpone nasce nel 1949. L’Altopiano di Asiago si prepara a festeggiare il
Carnevale con la tradizionale festa della Kopa Karrukkola, esilarante gara
in discesa sulla neve che dal 1963 diverte e stupisce il pubblico.
Anche in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia il Carnevale è una
festa molto sentita, con sfilate di elaborati carri allegorici, balli,
spettacoli teatrali, maschere in legno e vecchi costumi nel segno della
tradizione. A Sappada è tipica la maschera del “rollate”, di antichissima
origine. Il Carnevale di Venezia è tra i più famosi di tutto il mondo ed è
un appuntamento internazionale la cui importanza si rinnova di anno in anno
attraverso la partecipazione di migliaia di persone che invadono calli e
campielli. In Italia il Carnevale di Viareggio è famoso per la sfilata dei
carri, con carrozze colme di fiori e di gente mascherata. Il Carnevale di
Foiano della Chiana (Arezzo) è considerato il più antico, con notizie
risalenti al 1539, giunto alla 481/ma edizione. In Sud America il Carnevale è molto popolare, simbolo di festa e di
celebrazioni soprattutto per la gente più povera e più legata alle
tradizionii ed Brasile (a Rio) ha il merito di aver dato origine ad una delle
manifestazioni più sfarzose e significative del pianeta. Fra i Carnevali più celebri nel mondo c’è anche quello di Nizza, la cui prima menzione risale al 1294, quando Carlo d’Angiò, Conte di Provenza, narra di aver trascorso a Nizza “i giorni allegri del Carnevale”. E per questo Carnevale non mancheranno nei vari luoghi coloro che sotto la maschera, per cautela sanitaria contro il virus cinese, si proteggeranno con una bianca mascherina, visto che la prudenza non guasta davanti ad epidemie dichiarate. (OD)