Il Carnevale è la festa dai mille colori, tra maschere, carri allegorici, stelle filanti e coriandoli. Come molte tradizioni, l’origine si perde nella notte dei tempi. probabilmente nelle feste pagane in cui si faceva uso delle maschere per allontanare gli spiriti maligni.  Fin dall’antica Roma i riti del Carnevale annoverano scherzi, burle, mascherate che nel passato avevano valore propiziatorio per il buon andamento dell’anno appena iniziato. Anche il lancio di coriandoli costituiva un rituale di augurio e di prosperità. Nei quatieri poveri i ragazzini si lanciavano farina di castagne, imbiancando selciati e abiti. Ma erano scherzi di carnevale, anche questi. Nel calendario cattolico le feste primaverili vennero inserite prima della Quaresima, periodo in cui ci si asteneva dal consumo di carne. Ovvio il conseguente obbligo di scatenarsi in grandi mangiate di ogni sorta di golosità durante i divertimenti con balli e maschere. Nel Medioevo si cominciò a denominare “grasso” il giovedì ed il martedì prima delle Ceneri, in relazione ai sontuosi banchetti che venivano organizzati ovunque prima delle costrizioni quaresimali. Il Carnevale di Venezia è uno dei più antichi e suggestivi. Nel diciottesimo secolo, giovani nobili cominciarono a festeggiare il Carnevale organizzando feste e balli e indossando maschere. Uno dei simboli di Venezia è infatti la maschera veneziana, frutto di una tradizione artigiana secolare che comincia ad essere documentata a partire dal XIII secolo. Quest’anno il Carnevale veneziano sarà a tema circense, dedicato al gioco e al divertimento, con oltre duecento eventi. Un grande circo a numero chiuso: in Piazza San Marco nelle giornate di maggiore affluenza gli accessi saranno contingentati. In terraferma ci sarà il Mestre Carnival Street Show. Eventi e sfilate anche nelle isole veneziane. Il periodo che va dall’Epifania alla Quaresima è molto sentito in varie località del Veneto e numerose sono le sfilate carnevalesche che animano paesi e città. Famoso è  quello di Viareggio con sfilate di carri che rappresentano ogni anno personaggi politici da schernire (foto).  Sfilate per il carnevale sono in programma in quasi tutte le città italiane, isole comprese: Sicilia e Sardegna. A Verona, il Carnevale culmina nel venerdì grasso, detto “venerdì gnocolàr” perché a tuTt’oggi è in uso mangiare gli gnocchi al sugo o al burro e far sfilare in città il “papà del gnòco” – da poco designato con regolare elezione –  re della festa fin dal 1530. Tutta la provincia di Belluno mantiene ancora vive le tradizioni carnevalesche. A Canale d’Agordo c’è sempre la festa della “zinghenesta”, la ragazza più bella del paese scelta ogni anno e incoronata regina; questo accade l’ultima domenica di carnevale. A Sappada (piccolo comune passato di recente al Friuli V.G.), le tradizionali manifestazioni rappresentano i tre ceti sociali (poveri, contadini e ricchi) di cui vengono riproposte scene tematiche; tipica è la maschera del “rollate”, di antichissima origine. Anche Sedico annovera remote tradizioni carnevalesche. Il Carnevale di Bovolone va in scena da 215 anni e si scatena il martedì grasso; a Casale di Scodosia da settant’anni il Carnevale è un tripudio di giochi, carri e coriandoli, così come a Ceggia e Salzano, a Fiesso Umbertiano, a Monteforte d’Alpone, Pianzano, Giavera del Montello e Riese Pio X. L’Altopiano di Asiago si prepara a festeggiare il Carnevale con una serie di iniziative, in particolare con  la festa della Kopa Karrukkola, gara sulla neve diventata da oltre 50 anni una tradizione nell’Altopiano dei Sette Comuni. I dolci – di facile preparazione – che accompagnano questa festa sono generalmente frittelle, crostoli e castagnole. Nati nelle antiche cucine popolari, a base di ingredienti semplici come uova, farina, e zucchero, i dolci di carnevale si sono tramandati nei secoli, assumendo nomi diversi per ogni regione.  (odm)

 

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