Allo IOV, Istituto oncologico veneto, l’incarico di sviluppare un progetto chiamato Cancer-Id, e lo farà in collaborazione con ricercatori di realtà di Italia, Germania e Paesi Bassi. Il programma di ricerca punta a individuare e rendere utilizzabili nuovi marker basati su elementi circolanti nel sangue quali cellule tumorali (Ctc), Dna libero tumorale (cfDna) e microRna (miRna). Questi marker dovrebbero, spiega una nota, permettere di sostituire la biopsia, quando la massa tumorale non è accessibile nonché di monitorare più facilmente l’efficacia delle terapie nei pazienti sotto trattamento e apportarvi correzioni adeguate. A sviluppare la ricerca è deputato un Consorzio, sostenuto da Imi (Innovative medicine iniziative, organismo pubblico e privato europeo per l’innovazione in medicina) e coordinato dall’University Medical Center di Hamburg-Eppendorf (Germania), dall’Università di Twente (Olanda), da Bayer HealthCare e da Menarini Group. Ai ricercatori dell’Istituto padovano l’incarico di dar vita ad un criterio condiviso per la definizione e dosaggio delle cellule tumorali circolanti.