Il premio Alumnus 2016 è andato a Irene Scarpa (nella foto)la quale ha ottenuto il numero maggiore di voti. Questo l’ordine di arrivo: Irene Scarpa, Matteo Fabbrini e Irene Cao. Irene Scarpa sarà protagonista, insieme ad Antonio Campo Dall’Orto, Direttore Generale della RAI e vincitore del premio Alumnus alla Carriera 2016, della quinta edizione del Ca’ Foscari Forward, in programma il 3 dicembre (h 17.30) all’Università Ca’ Foscari. Dopo la vittoria di Lisa Danese, il premio Alumnus dell’Anno sarà assegnato anche quest’anno ad una donna cafoscarina, Irene Scarpa. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Chimiche per la Conservazione e il Restauro, Irene Scarpa ha ideato un innovativo metodo che permettesse di risolvere i principali problemi riscontrati nel mondo dei Beni Culturali e non solo, ovvero la pulitura delle superfici. Grazie ai fantastici risultati della sua ricerca, si è sviluppato il core business di un’innovativa azienda, Nasiertech (www.nasiertech.com), di cui è attualmente amministratrice e che vanta importanti collaborazioni quali Musei Vaticani, Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, e varie imprese operanti nel settore edilizio. A livello personale Irene ha già ricevuto molteplici riconoscimenti: nel 2014 il premio Franci@Innovazione dell’incubatore francese Theogone in Francia, si è classificata quarta al premio Start Cup Veneto e nel 2015 ha vinto il primo premio come Esperto Scientifico durante il convegno i Giovani e il Restauro a Roma. Irene Scarpa è nata a Haidelberg (Germania) nel 1987 e si laurea in Scienze Chimiche per la Conservazione e il Restauro con una tesi, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, sulla rimozione di patine biologiche da superfici lapidee. Subito dopo la laurea magistrale, ha continuato come laureata frequentatrice a studiare un innovativo metodo che permettesse di risolvere i principali problemi, riscontrati nel mondo dei Beni Culturali e non solo, nella pulitura delle superfici di varia natura. Grazie a questo suo obiettivo i risultati della sua ricerca sono diventati il core business di un’innovativa azienda, Nasiertech (www.nasiertech.com), di cui è amministratrice e che vanta collaborazioni quali Musei Vaticani, Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, e varie imprese operanti nel settore edilizio. A livello personale Irene ha ricevuto nel 2014 il premio Franci@Innovazione dell’incubatore francese Theogone in Francia e si è classificata quarta al premio Start Cup Veneto. Nel febbraio 2015 ha vinto il primo premio come Esperto Scientifico durante il convegno i Giovani e il Restauro a Roma.