Il Brasile anche nel primo semestre 2017 è stato il principale fornitore di marmi e graniti grezzi per le aziende tricolori, con 32,1 milioni di euro di controvalore, in aumento del 4,3% sul periodo gennaio-giugno 2016. Motori e terminali di questo interscambio si confermano Verona e Vitória, sedi delle due manifestazioni di riferimento dell’industria lapidea nei rispettivi continenti, ed entrambe targate Veronafiere. Marmomac, il più importante salone internazionale dedicato al settore e in corso a Verona, dal 2012 presidia dall’altra parte dell’Atlantico anche lo stato di Espirito Santo, il principale distretto produttivo per la pietra e le tecnologie di lavorazione del Brasile. La società controllata organizza infatti, dal 5 all’8 giugno 2018, la 45ª edizione di Vitória Stone Fair-Marmomac Latin America: nuova occasione per rafforzare i legami tra due delle prime cinque nazioni al mondo per produzione ed esportazione di pietra naturale. Nel calendario 2018 della società di Veronafiere, sono previste anche le rassegne Mec Show (per il settore della metalmeccanica, dal 7 al 9 agosto) in contemporanea con Expo Construcoes (costruzioni) e Cachoeiro Stone Fair (dal 28 al 3 agosto per marmi e graniti). Un rapporto sempre più in crescita, come testimoniano gli 800 operatori brasiliani della filiera lapidea che ogni anno prendono parte al Marmomac di Verona che, in questa edizione, ha registrato tra gli espositori la presenza di una collettiva di 37 aziende dal Brasile e la visita ufficiale del governatore dello Espirito Santo, Paulo Hartung. «Con Veronafiere e la comunità veneta tutta il rapporto è molto positivo e l’intenzione è quella di sviluppare sempre di più l’attività fieristica nel nostro stato attraverso Veronafiere do Brasil», dice il governatore Hartung. Proprio in questo giorni a Marmomac, Guidoni Group, colosso brasiliano per l’estrazione di pietre ornamentali, ha annunciato la prossima apertura di un centro di distribuzione per il mercato europeo in provincia di Verona. Un’iniziativa che segue di una decina d’anni la stessa via intrapresa dai colleghi italiani di 12 tra le maggiori imprese del marmo made in Italy che gestiscono filiali e cave nella regione di Espirito Santo. Il Brasile, anche nel 2016, ha ribadito la propria posizione di leader nello scenario globale della pietra, quale 4° produttore (9,5 milioni di tonnellate estratte) e 5° esportatore (con 1,2 miliardi di dollari di controvalore, sui mercati di Stati Uniti, Cina, Italia, Messico e Canada); l’82% del fatturato è realizzato dalla vendita di prodotti lavorati. Con il Brasile si aprono ora nuovi orizzonti anche per altri settori, come la meccanizzazione agricola ed il vino. In particolare, per quest’ultimo comparto dell’agroalimentare italiano è recente la visita a Veronafiere di una delegazione dello stato del Rio Grande do Sul guidata da Evandro Fontana, assessore allo Sviluppo Economico, Scienza e Tecnologia del governo locale e del presidente di IBRAVIN, l’Istituto brasiliano del vino, Dirceu Scottà. Durante l’incontro con il presidente Maurizio Danese (foto, terzo da sx), il direttore generale, Giovanni Mantovani, e Alberto Piz, direttore di Veronafiere do Brasil e Janice Teresa Rota della Camera di Commercio di Rio Grande do Sul, sono state individuate le prime azioni concrete da attuare in terra brasiliana. «Questa nuova opportunità, nata grazie alla presenza stabile di una nostra società, può avvalersi della esperienza che già in altri mercati e a Verona stiamo realizzando attraverso la Vinitaly International Academy, che ha il fine di promuovere la conoscenza e la cultura della grande varietà del patrimonio enologico italiano, primo passo per aumentarne poi la commercializzazione – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere Spa -. A tendere, l’idea è quella di creare un polo di attrazione per tutta la produzione vitivinicola del Sud America, con particolare riguardo a quella del Brasile, ma anche a quella di Cile, Argentina e Uruguay e studiare al contempo la fattibilità di una iniziativa fieristica dedicata.» Negli ultimi 6 anni (2010-2016) le importazioni complessive di vino dal Brasile (fonte Ismea su base Ihs/Gta) sono cresciute in volume del 24,4% e in valore del 34,2%, a 255 milioni di euro. Mentre si conferma market leader il Cile, l’Italia nel 2016 ha venduto vino per 23,3 milioni di euro, con una quota di mercato del 9,1%. «Il Brasile è un’area di grandi opportunità, in particolare nel Rio Grande do Sul, stato nel quale la vitivinicoltura è ben sviluppata con un clima molto favorevole. Ciò apre delle possibilità interessanti per tutta la filiera vitivinicola, inclusa le tecnologie, e di creare joint-venture e collaborazione tra aziende», evidenzia Alberto Piz, direttore di Veronafiere do Brasil.