Personale della Polizia Provinciale di Padova, Carabinieri della Compagnia di Piove di Sacco e Guardie Particolari Giurate Volontarie dell’Associazione Padova Carp Team hanno unito le loro forze per sorvegliare il fiume Brenta nel territorio del Comune di Codevigo (foto) e contrastare nelle nottate passate il fenomeno del bracconaggio ittico. Dopo un lungo appostamento, gli agenti hanno provveduto a identificare due pescatori che avevano calato in acqua oltre 320 metri di rete, contro i 50 metri consentiti dalla legge. Hanno sequestrato un natante, munito di motore da 40 cavalli, una cinquantina di cefali ed elevate sanzioni per oltre 6 mila euro. “Pesca abusiva, bracconaggio e sovrapesca – ha detto il Presidente della Nuova Provincia di Padova Enoch Soranzo – sono attività che vanno assolutamente contrastate per salvaguardare la salute dei consumatori, per tutelare la fauna ittica e il commercio legale. E’ un fenomeno che va arginato il prima possibile con l’utilizzo di risorse e mezzi in grado di mettere un freno a una piaga che sta colpendo in maniera silente il nostro territorio e i nostri fiumi a danno di alcune specie a volte protette e in barba ai periodi di sospensione della pesca”. Gli agenti della Polizia Provinciale stanno continuando le verifica sui soggetti identificati e non si escludono ulteriori sanzioni a loro carico. “Gli appostamenti – ha detto Vincenzo Gottardo, consigliere con delega alla Polizia Provinciale – e i continui servizi diurni e notturni hanno permesso di identificare quanti stavano depredando di pesci le nostre acque. Con oltre 320 metri di rete è possibile catturare numerosi quintali di pesce in una sola notte. Intendiamo dare un segnale chiaro e inequivocabile a un fenomeno che sta aumentando in modo esponenziale. Oltre al danno ambientale c’è anche un rischio sanitario collegato alla commercializzazione di prodotti non controllati, diretti spesso clandestinamente verso i mercati dell’Est Europa. Come Provincia di Padova attiveremo un tavolo interistituzionale per contrastare il fenomeno predatorio nei confronti della fauna ittica che possa avere una sicura efficacia in termini di prevenzione e contrasto verso questi episodi di inciviltà che si svolgono nel nostro territorio. Si tratta di una presa di distanza sempre più chiara e severa rispetto a quei soggetti che creano un evidente danno economico al settore ittico, oltre a un evidente danno al patrimonio naturalistico. Ringrazio gli agenti e tutto il personale che hanno collaborato a questa brillante operazione condotta con grande professionalità e con l’intento di assicurare il dovuto rispetto a chi esercita la pesca nel pieno rispetto delle norme vigenti. Nell’ultima settimana – conclude Gottardo – abbiamo identificato, durante i servizi notturni, oltre 60 cittadini cecoslovacchi a pescare nel solo tratto del fiume Brenta compreso fra Codevigo e Corte di Piove di Sacco. La prevenzione e il contrasto sono sicuramente le azioni sulle quali bisogna agire con determinazione, anche se il presidio non è così facile soprattutto per l’ampiezza del territorio”.

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