Il Presidente della Regione Luca Zaia, visitando la Borsa Internazionale del Turismo – Bit in corso a Fieramilanocite ed ha incontrato gli operatori turistici veneti (foto). “Il Veneto è la prima Regione turistica d’Italia, con 65 milioni di presenze e 17 miliardi di fatturato. Già così parliamo della prima economia del Veneto, senza dimenticare che, a fronte dei 180 mila letti alberghieri, ne possiamo calcolare 420 mila di altre tipologie, che vorremmo certificare al più presto. Questo significa che già oggi arriviamo a 100 milioni e più di presenze. Tutti i settori evidenziano andamenti positivi ha aggiunto il Governatore – e così tutti i territori, con Belluno, in gran parte montagna, che totalizza più 8% degli arrivi e più 3,1% delle presenze. Un risultato eccezionale, quest’ultimo, raggiunto grazie al coraggio e alla perseveranza di imprenditori eroi, costretti a operare nella morsa di due territori a Statuto Speciale come le Province Autonome di Bolzano e Trento e la Regione Friuli Venezia Giulia”. E proprio per la montagna, Zaia ha posto l’accento sulla necessità “di spingere forte su un settore che, per la sua collocazione geografica, richiede massima attenzione, che può fregiarsi delle Dolomiti Patrimonio Universale dell’Unesco, e sul quale abbiamo due assi nella manica, due grandi sfide, come i Mondiali di Sci di Cortina 2021 e il Treno delle Dolomiti”. “Per Cortina 2021 saremo pronti – ha assicurato Zaia – abbiamo un Piano per la viabilità regionale, un Piano per i caroselli sciistici e e gli impianti, abbiamo risolto tutte le questioni autorizzative per la pista Tony Sailer. Sarà come attaccare il turbo per Cortina, ma lavoriamo perché le ricadute positive non siano solo per la Perla delle Dolomiti ma per l’intero settore montano e sciistico del Veneto, come deve essere quando su un territorio arrivano manifestazioni come un mondiale”. “L’atro grande progetto – ha detto Zaia – è il Treno delle Dolomiti Venezia-Cadore-Cortina-Val Pusteria – il cui studio di fattibilità sarà pronto tra circa un mese. La collaborazione con Bolzano è ottima e ne scaturirà un’opera di grande efficacia e fascino: in due ore da Venezia a Cortina e poi dritti fino a Dobbiaco, con treni rispettosi dell’ambiente, come quello a idrogeno recentemente presentato in Germania, una integrazione massima tra gomma, rotaia e bicicletta, e con la ciclabile tra Calalzo e Cortina che rimarrà operativa”. In Veneto nel 2016 ci sono stati quasi 18 milioni di arrivi (17.856.567, +3.5% rispetto al 2015) per un totale di oltre 65 milioni di presenze (65.329328, +3,4% rispetto al 2015). Entrambe le cifre costituiscono un record storico assoluto. Il primato degli arrivi è dato da un incremento sia dei turisti stranieri che di quelli italiani; quello delle presenze, invece, è relativo ai soli stranieri. Per il secondo anno consecutivo, però, i numeri evidenziano un nuovo crescente interesse da parte della clientela italiana, che segna +4,7% di arrivi e +1,8% di presenze. Emergono risultati positivi sia su base territoriale che per comprensori turistici: nel 2016 in tutte le province venete vi è stato un aumento sia di arrivi che di presenze rispetto all’anno precedente e particolarmente rilevanti sono stati gli aumenti di presenze a Verona (+9,1%), Treviso (+5,2%) e Padova (+4,4%). Le migliori performance tra i comprensori sono quelle del lago (+6.2% di arrivi e +7.2% di presenze), che ha superato il propri record grazie soprattutto ai tedeschi che rimangono i clienti più affezionati (40%), ma anche all’incremento di italiani e olandesi e delle città d’arte (+3,9 di arrivi e +6.1% di presenze). Bene anche le terme (+5.6 di arrivi e +4.4 di presenze) e la montagna (+7.5% di arrivi e +2.7 di presenze). Meno bene il comprensorio balneare (-0,7% arrivi e -0,6% presenze), che rimane pur sempre il primo per quanto concerne le presenze complessive (circa 24,5 milioni) e che conferma il gradimento straniero (i turisti d’oltralpe sono in crescita, in particolare i tedeschi +3.7), mentre continua a soffrire il mercato interno, con una diminuzione della clientela italiana che paga maggiormente gli effetti della crisi economica, ma non solo.