Si allontana, ancora una volta, la fine del mercato a maggior tutela per le bollette di luce e gas. Il passaggio obbligato al mercato libero dei contratti per l’energia elettrica, secondo l’ultima versione del ddl concorrenza, dovrebbe scattare nel 2019 e non più nel 2018, come previsto finora. Non è il primo rinvio per questa disposizione che «disattiverà» definitivamente il meccanismo di prezzi fissi sull’energia. Oggi le tariffe sul mercato tutelato sono stabilite dall’Authority ogni tre mesi. Il mercato tutelato ha garantito bollette calmierate del 20-30% alle famiglie (e alle aziende) che con il nuovo passaggio – obbligatorio – dovranno affrontare un vero e proprio salto nel buio. Di questo ha pubblicato un servizo La Stampa e lo ha riproposto Adico, ass.difesa consumatori d Mestre. Se non ci saranno altre proroghe, nel 2019 tutti noi dovremo scegliere un operatore a tariffa libera per la nostra bolletta di luce e gas. Da qualche tempo però è già possibile passare a una società che opera in regime libero. In molti già hanno fatto questo cambio magari perché invogliati dai generosi bonus proposti dagli operatori a chi decide di fare il salto. Qualcuno, ora che è arrivata la proroga al 2019, sta provando a tornare indietro al mercato tutelato. Il rientro nella maggior tutela non è però così semplice. Spesso ci sono tempi scoraggianti di attesa che superano i due mesi. In più, per alcuni, c’è la sorpresa di salati extra-costi da pagare. Cambiare idea e tornare indietro al regime di protezione previsto dallo Stato può costare anche 50 euro. È quel che rispondono gli operatori di Enel. Per fare il salto all’indietro, e garantirsi per altri due anni bollette della luce calmierate dall’Autority, occorre pagare un bollo di 16 euro, più altri 35 euro di deposito cauzionale. Vuol dire che la prima bolletta arriverà con un sovraccarico di 50 euro. I tempi poi, insistono gli operatori, sono lunghi. Risposta analoga anche dai call-center di A2A che, solo su esplicita richiesta di informazioni su eventuali costi, accennano ai 16 euro del bollo ministeriale. Che fare se si vuole provare a cambiare società di luce e gas per provare a risparmiare qualcosa? Innanzitutto è bene sapere a quanto ammontano i propri consumi annui di luce e gas. Poi occorre verificare bene il prezzo unitario della nostra fornitura energetica e confrontarlo con quello proposto dai vari operatori sul mercato. Un po’ come si fa oggi con le tariffe dei telefonini. Il suggerimento che arriva dalle associazioni di consumatori è poi quello di non fidarsi di quel che viene proposto a voce dai vari «venditori». Quando si decide di passare da un operatore all’altro, bisogna sempre farsi dare il contratto scritto in modo da leggerlo con calma, prima di firmare.

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