Lungo le coste venete ha attecchito una rosa che sta togliendo spazio e luce alle piante che garantiscono la vita delle dune. Si chiama ‘Rosa rugosa’ e arriva dal Giappone. Nota come pianta ornamentale, con i suoi cespugli spinosi sta minacciando piante a rischio di estinzione, come la Stipa veneta. E’ tra le 100 specie più invasive in Europa. Enrico Costa sul magazinenews di Cf ha scitto che per far conoscere il delicato ecosistema delle dune e coinvolgere i cittadini in un’azione concreta, l’Università Ca’ Foscari, con la collaborazione di enti, esperti e associazioni, organizza il 24 maggio, dalle 10 alle 13, un ‘bioblitz’, cioè un’azione dimostrativa di eradicazione di una popolazione di rosa rugosa nell’oasi naturalistica di Vallevecchia.
L’iniziativa coinvolge due progetti europei del programma LIFE: LIFE REDUNE, che proprio a Vallevecchia ha ricostruito le dune compromesse dal passaggio dei bagnanti, e LIFE ASAP, i cui membri illustreranno i codici di comportamento da adottare per evitare la diffusione delle specie aliene invasive.
“La rosa rugosa ha un forte impatto negativo sulla ricchezza di specie native per l’effetto ombreggiante che riduce la luce al suolo, ma anche sociale e ricreativo: le dune invase divengono impenetrabili a causa delle numerose spine presenti su fusto e rami – , ha spiegato Gabriella Buffa, professoressa di Botanica all’Università Ca’ Foscari Venezia e coordinatrice del progetto REDUNE – Gli individui che colonizzano le spiagge provengono da piante coltivate nei giardini, ma rosa rugosa, per la sua rusticità, è spesso utilizzata anche nelle aiuole spartitraffico o lungo le strade. Ecco perché è importante che tutti, cittadini, vivaisti, operatori del verde pubblico e privato siano consapevoli dell’importanza di essere informati per prevenire la diffusione delle specie aliene”. Chi partecipa al bioblitz deve munirsi di guanti, cesoia e piccola vanga. A tutti coloro che vorranno collaborare al controllo della diffusione della rosa sarà inoltre consegnata una mappa delle aree del litorale veneto che, per le loro caratteristiche, hanno le maggiori probabilità di essere invase e potranno così segnalare nuovi ritrovamenti, diventando un “alien ranger”. Ad oggi si stima che in Europa siano state introdotte oltre 13.000 specie aliene, e che oltre un migliaio di queste causino impatti negativi su ambiente, salute ed economia. (foto Cf).
agricoltura
ambiente
biodiversità
Cultura
Economia
Fondi comunitari
Giappone
oasi naturale
Turismo
università