La 32/ma Huawei Venicemarathon del 22 ottobre è stata una manifestazione sportiva da grandi numeri: per 4 settimane ha coinvolto l’intero territorio, prima con le tre Alì Family Run di San Donà di Piave, Riviera del Brenta e Parco San Giuliano, e poi con la maratona e la Garmin10K. Eventi che complessivamente hanno fatto correre oltre 26.000 persone e che hanno contribuito a raccogliere quasi 90.000 per la solidarietà, grazie al Charity Program legato alla maratona e alle donazioni delle tre Alì Family Run. Tra le curiosità, a conferma che Venezia è sempre romantica, sul traguardo di Riva Sette Martiri, l’atleta francese Didier Plovier ha chiesto la mano della sua compagna proprio sotto l’arco d’arrivo (foto di Matteo Bertolin). Nella 42K, il Gen. Giuseppe La Gala – Comandante Carabinieri Veneto, ha concluso la sua prova in 4h38’06” guidando il folto gruppo di Carabinieri che correvano per sostenere l’Istituto di Ricerca Pediatrico ‘Città della Speranza’ di Padova. Nella Garmin 10K, molte le autorità in gara: Paolo Bettio – Presidente Venis – ha corso in 1h06’54”; Claudio Lunardo – Comandante Provinciale Carabinieri Ve – in 53’01”; Pino Musolino – Presidente Autorità Portuale Ve – in 1h10’18”; Paolo Romor – Assessore al Personale Comune di Venezia – in 58’13” e Michele Zuin – Assessore al Bilancio Comune di Venezia – 1h04’08”. L’organizzazione ha reso noto che sta verificando la dinamica dello spiacevole inconveniente di percorso accaduto ai battistrada della maratona poco prima del 25° km di gara, all’altezza del cavalcavia che collega Marghera a Mestre. “Ci spiace moltissimo per quello che è accaduto. Si è verificata una circostanza negativa ma del tutto casuale – le parole del presidente del Venicemarathon Club, Piero Rosa Salva – Mi spiego meglio: in quel punto del percorso gli atleti e la carovana dei mezzi di servizio che precede la testa della corsa si dividono. Gli automezzi imboccano il cavalcavia mentre gli atleti vengono deviati dal personale nel sottopassaggio pedonale, per poi ricongiungersi. Ieri, purtroppo, qualcosa non ha funzionato. Probabilmente i mezzi erano troppo vicini ai corridori e gli addetti al controllo del percorso non hanno avuto il tempo sufficiente per indirizzarli correttamente e quindi hanno seguito gli automezzi sul cavalcavia. Fortunatamente il gruppetto di atleti è stato fermato per tempo prima che potesse accadere qualcosa di grave, visto che in quella strada, dopo alcune decine di metri, il traffico era regolarmente aperto. La gara è stata fortemente compromessa per il gruppo di testa composta da Bett, Kemei, Kiplimo, Dawud, Chumba e Metto, e alcuni di loro hanno preferito ritirarsi. Gli inseguitori, tra cui Eyob Faniel, che avevano un distacco di circa 1 minuto, hanno invece trovato il varco regolarmente chiuso e quindi hanno proseguito nel percorso della maratona”.

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