“Ho sempre amato il Leone d’Oro di Venezia. Un leone che vola su ali d’oro – è l’essenza dell’arte, non è vero? L’essenza del cinema. Sarà davvero entusiasmante ricevere il Leone d’Oro”. E’ il commento a caldo di David Cronenberg al quale è stato attributo il Leone d’Oro alla carriera per un regista della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera il quale ha dichiarato: “benché in origine Cronenberg sia stato relegato nei territori marginali del genere horror, sin dai suoi primi film scandalosamente sovversivi il regista ha mostrato di voler condurre i suoi spettatori ben al di là del cinema di exploitation, costruendo film dopo film un edificio originale e personalissimo. Ruotando intorno all’inscindibile relazione di corpo, sesso e morte, il suo universo è popolato di deformità grottesche e allucinanti accoppiamenti, nel cui orrore si riflette la paura per le mutazioni indotte nei corpi dalla scienza e dalla tecnologia, la malattia e il decadimento fisico, il conflitto irrisolto fra lo spirito e la carne. La violenza, la trasgressione sessuale, la confusione di reale e virtuale, il ruolo deformante dell’immagine nella società contemporanea, sono alcuni dei temi ricorrenti, che contribuiscono a fare di lui uno dei cineasti più audaci e stimolanti di sempre, un instancabile innovatore”. La fama di David Cronenberg è quella di un vero autore, saldamente stabilita da un corpo di opere particolarmente personale, che include: Il demone sotto la pelle (1975), Rabid – Sete di sangue (1977), Veloci di mestiere (1979), Brood – La covata malefica (1979), Scanners (1981), Videodrome (1983), La zona morta (1983), La mosca (1986), Inseparabili (1988), Il pasto nudo (1991), M. Butterfly (1993), Crash (1996), eXistenZ (1999), Spider (2002), A History of Violence (2005), La promessa dell’assassino (2007), A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014). Nel 1991, con Il pasto nudo, Cronenberg è stato in Concorso al Festival di Berlino, dove nel 1999 ha vinto l’Orso d’argento con eXistenZ. I film di Cronenberg Crash, Spider, A History of Violence, Cosmopolis e Maps to the Stars sono stati in gara per la Palma d’oro a Cannes, dove nel 1996 Crash ha vinto il Premio speciale della Giuria. Nel 2011, A Dangerous Method è stato in Concorso alla Mostra di Venezia. Spesso definito uno dei più grandi e influenti registi al mondo, Cronenberg ha guadagnato coi suoi film l’elogio e l’apprezzamento della critica internazionale.