Per la prima volta la Santa Sede è presente alla Biennale architettura nel bosco dell’isola di San Giorgio Maggiore dove è stata realizzata “Vatican chapels”, su un ettaro di terreno; all’inaugurazione con le autorità di Venezia e dell’ente culturale, il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio alla Cultura, monsignor Paul Tighe e il patriarca Francesco Moraglia (foto). L’iniziativa è al centro dell’attenzione generale della stampa internazionale, del pubblico e dei tanti professionisti che parteciano alla Biennale architettura 2018. “Vatican chapels” è un’opera collettiva, un “padiglione diffuso” composto da 10 cappelle votive progettate da altrettanti grandi architetti internazionali e realizzate da un pool di aziende d’eccellenza provenienti dal territorio. Curatori: Francesco Dal Co e Micol Forti. Espositori: Andrew Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalan, Eva Prats e Ricardo Flores, Norman Foster, Teronobu Fujimori, Sean Godsell, Carla Juacaba, Smiljan Radic, Eduardo Souto de Moura, Francesco Magnani e Traudy Pelzel. “Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare il Padiglione della Santa Sede a Venezia, luogo d’incontro e di culture. È la prima volta nella storia della Biennale ed è un grande riconoscimento del ruolo della città” – ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro. Come è stato ricordato, il progetto per il padiglione della Santa Sede deriva da un modello preciso, la “cappella nel bosco” costruita nel 1920 da Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma. Per rendere il pubblico partecipe delle ragioni di questa scelta, il primo episodio che s’incontra all’ingresso del Padiglione della Santa Sede è uno spazio espositivo, dove sono in mostra i disegni e il plastico della “cappella nel bosco” di Asplund. Il tema è stato proposto ai dieci architetti invitati a costruire altrettante cappelle, riunite nell’area alberata che si trova nell’isola di San Giorgio, per formare il padiglione. Le cappelle – hanno spiegato i curatori – sono isolate in un ambiente naturale del tutto astratto, connotato unicamente dal suo emergere dalla laguna. Nel bosco dove sorge “Vatican chapels” non vi sono mete e l’ambiente è solo una metafora del peregrinare della vita. Il card. Ravasi ha rinnovato quanto ha già spiegato in occasione della scelta della Chiesa Cattolica di partecipare alla Biennale Architettura 2018: al visitatore è offerto un pellegrinaggio non solo religioso ma anche laico e naturalistico per riscoprire la bellezza, il silenzio interiore, la fraternità umana dello stare insieme in preghiera in uno dei luoghi simbolo dell’architettura sacra, come è la cappella, ma consente anche il recupero del rapporto tra arte e fede e di quella osmosi perfetta tra uomo e ambiente, secondo i richiami dettati dal Papa nell’enciclica Laudato sì.

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