E’ stato firmato in Regione un protocollo d’intesa per porre in sicurezza il ricco patrimonio di beni culturali a Venezia e provincia  in caso di situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici (alluvioni, esondazioni, maree eccezionali, ecc.). “Si tratta di un’iniziativa che stabilisce cosa si deve fare e chi la deve fare per mettere in sicurezza i nostri innumerevn caso di situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici (alluvioni, esondazioni, maree eccezionali, ecc.oli beni culturali, un patrimonio che abbiamo il dovere di difendere e di valorizzare, un patrimonio che orgogliosamente il Veneto mette a disposizione della comunità nazionale e internazionale”, come ha detto l’assessore alla cultura del Veneto, Cristiano Corazzari (foto) alla firma a Palazzo Balbi di vari Enti e Istituzioni del territorio. Presenti , tra gli altri, il prefetto di Venezia, Carlo Boffi, che ha sottolineato l’importanza di un’intesa così ampia e di grande rilievo istituzionale, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha riconosciuto la preziosa e “silenziosa” opera di coordinamento della Prefettura e il costante lavoro del Comune per rendere il proprio territorio sempre più sicuro, il direttore interregionale dei Vigili del Fuoco, Fabio Dattilo e i rappresentanti delle Soprintendenze interessate. “Il ricordo della devastante alluvione del 1966 è incancellabile – ha aggiunto Corazzari – ma rimarranno nella memoria anche le dolorose immagini della più recente calamità che ha colpito il Veneto nel 2010. Se tali fenomeni non sono evitabili, dobbiamo almeno essere pronti ad affrontarli in modo efficace e organizzato, prevenendo e circoscrivendo il più possibile i danni”. La Prefettura di Venezia, infatti, a seguito degli eventi alluvionali verificatisi nel 2010 e sulla base delle direttive del Ministero dell’Interno sulla tutela dei beni architettonici e paesaggistici legate alla valutazione del rischio idrogeologico, avviò a suo tempo un tavolo di lavoro e coordinamento fra gli Enti detentori di beni culturali e istituzioni preposte alla loro tutela. L’obiettivo era ed è quello di realizzare un piano di emergenza che consenta la salvaguardia di tali beni in caso di calamità naturali di natura idrogeologica, attraverso un sistema di allertamento predisposto partendo dalla loro mappatura su tutto il territorio veneziano. Il progetto è stato sperimentalmente delimitato all’ambito della Città Metropolitana, con particolare attenzione all’enorme patrimonio racchiuso nella fragile città lagunare, prevedendo sin d’ora di estenderlo, una volta messo a punto e testato, anche al resto del territorio veneto. “Progetti come questo – ha concluso l’assessore Corazzari – rappresentano una buona pratica di collaborazione interistituzionale per una gestione saggia del territorio. La Regione non solo dispone di adeguate risorse tecniche e professionali, ma ha anche la giusta dimensione per giocare un ruolo decisivo, che ci siamo preparati a svolgere in questi anni raccogliendo in formato elettronico preziosi dati cartografici sul territorio, anagrafi di biblioteche e musei, dati online sui beni culturali che sono la premessa di sistemi di allertamento efficaci”.

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