“Forse potrà sembrare un intervento limitato, insufficiente a colmare le gravi perdite subite dai 205 mila azionisti vittime dell’azzeramento del valore delle due banche popolari venete, la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ma ricordo che la Regione Veneto è l’unica istituzione che sinora è intervenuta in solido , con proprie risorse, pur in un momento di gravi ristrettezze finanziarie, per sostenere quanti inconsapevolmente hanno perso i risparmi di una vita e fronteggiare una vicenda drammatica, che per il Veneto vale 11 miliardi di perdite”. Lo ha dichiarato l’assessore al sociale, Manuela Lanzarin, dopo l’approvazione della legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Veneto, che dà esecutività all’impegno finanziario assunto dalla Regione per sostenere le spese di contenzioso legale per quei risparmiatori, depauperati dall’azzeramento del valore delle azioni nelle quali avevano investito, che intendano intentare causa nei confronti dei vertici bancari oppure sedersi ai tavoli di conciliazione. Dunque la disponibilità del fondo regionale di 500 mila euro anche per il 2017. I destinatari non saranno le persone fisiche, ma le associazioni e comitati che rappresentano i cittadini danneggiati. “In questo modo la Regione assicura una valenza collettiva al fondo di solidarietà, in modo da estenderne e renderne più efficace l’azione ai fini di un possibile risarcimento”, ha detto l’assessore. Il fondo regionale finanzia anche l’attivazione di servizi di assistenza psicologica e sociale, nelle quattro Ulss venete dei territori considerati ‘epicentro’ della grave crisi bancaria dello scorso anno. “Su proposta della Giunta regionale il Consiglio – aggiunge l’assessore – ha infine dato mandato all’esecutivo di assumere ogni possibile iniziativa per modificare il sistema di calcolo dell’Isee (indicatore di situazione economica equivalente) ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali e socio sanitarie – conclude l’assessore – in modo da tener conto della svalutazione subita dai titoli azionari posseduti dai risparmiatori delle due popolari venete. La nostra pima preoccupazione sono i piccoli risparmiatori, le vittime inconsapevoli dei giochi finanziari condotti dai due istituti di credito – ha concluso Lanzarin – Pur consci dell’enormità delle perdite subite e del valore circoscritto dell’intervento regionale, ricordo che sinora la Regione è stata l’unica istituzione a farsi carico dell’emergenza sociale che si è venuta a creare con il crack delle due popolari”.