L’attività di Fondazione Banca Occhi Veneto ha raggiunto nel 2016 il record assoluto di cinquemila cornee raccolte e tremila trapianti realizzati. Numeri in ulteriore crescita: tra gennaio e settembre 2017 si è infatti registrato un aumento del 15% nelle donazioni e del 16% nei trapianti rispetto allo stesso periodo del 2016. L’attività della Banca degli Occhi non si ferma però al solo aspetto trapiantistico. Vengono anche effettuate circa cinquemila visite oculistiche l’anno per individuare i migliori percorsi di cura per altrettanti pazienti, il 60% dei quali proviene da fuori dal terrriorio. La Fondazione Banca degli Occhi del Veneto compie 30 anni di vita, ed è stata festeggiata con un evento nella sala convegni del complesso denominato “Padiglione Rama”, (dal nome dal suo fondatore, l’indimenticato prof. Giovanni Rama) nell’area dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Tra i presenti  il Presidente della Regione Luca Zaia (foto), il Presidente della Fondazione Giuseppe Di Falco, il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben, nonchè medici e ricercatori che vi lavorano ed altre autorità. Un compleanno nel corso del quale sono state idealmente “spente” centomila “candeline”, tante sono le cornee raccolte e trattate nel corso dei tre decenni di vita della Banca degli Occhi del Veneto, che contribuisce con cinquemila tessuti circa l’anno al totale nazionale che è di sedicimila. Circa quattro trapianti di cornea su dieci effettuati in Italia sono resi possibili dalle cornee donate e trattate in Veneto, che hanno anche reso possibili cinquecento trapianti in Europa. Il presidente Zaia ha detto: “portiamo qui anche il grazie dei veneti, silenti ma non assenti, tanto da aver dato uno straordinario contributo a questo successo internazionale con le loro donazioni e con la loro generosità, espressa nel difficilissimo momento della perdita della vita di un proprio caro. Con un trapianto di cornea, una vita perduta ne accende un’altra, che può tornare a vedere. C’è qualcosa di straordinario in questa realtà, così com’è straordinaria l’organizzazione, l’impegno le capacità scientifiche degli uomini e donne dei team di cura e di ricerca. Siamo eccellenza in Europa  ma un’eccellenza, per continuare ad esserlo, deve progredire e i progressi all’interno di questi laboratori sono all’ordine del giorno, perché si stanno già varcando nuove frontiere, come le terapie cellulari con l’utilizzo di cellule staminali, il trapianto parziale della sola parte malata della cornea, i nuovi approcci di terapia tissutale per combattere la degenerazione maculare legata all’età. Tutto questo – ha concluso – nel cuore di un sistema sanitario regionale che, unico in Italia, non impone un’addizionale regionale Irpef sulla salute, e che ogni giorno deve combattere con i tagli orizzontali nazionali ispirati dalla scelta di sostenere un’equa suddivisione del malessere invece che le vere eccellenze”.

 

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