La nuova proprietà della Melegatti (storica azienda veronese per la produzione dei pandoro), ora guidata dall’imprenditore vicentino Giacomo Spezzapria, ha ribadito le proprie intenzioni di rilancio industriale e di valorizzazione del marchio Melegatti, nonchè l’intesa con le parti sindacali sull’assorbimento, per quanto possibile, delle maestranze aziendali. Lo ha fatto a palazzo Balbi, incontrando l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan e i rappresentanti sindacali dei lavoratori (foto Food e Ansafoto). La riunione, alla quale ha partecipato l’unità regionale di crisi, è stata convocata su richiesta delle parti per fare il punto sulla complessa vicenda aziendale che ora ha finalmente trovato una propria risoluzione. La nuova proprietà – come si legge in un comunicato – ha ribadito le proprie intenzioni di rilancio industriale e di valorizzazione del marchio Melegatti, nonchè l’intesa con le parti sindacali sull’assorbimento, per quanto possibile, delle maestranze aziendali. L’assessore Donazzan ha espresso soddisfazione per il buon esito della vicenda che assicura continuità alla storica impresa dolciaria veronese grazie all’impegno di una famiglia imprenditoriale veneta. “Imprenditori veri del Veneto hanno messo in campo risorse progettualità e tutte le loro potenzialità per assicurare il rilancio del primo marchio industriale del pandoro – ha dichiarato – Insieme a loro ringrazio le organizzazioni sindacali per il paziente lavoro svolto e il grande senso di responsabilità di cui hanno dato prova in questi mesi difficili: hanno saputo rappresentare in pieno l’attaccamento all’azienda, la tenacia e la professionalità dei lavoratori di Melegatti che ora ha davanti a sé una nuova storia da scrivere di crescita e di sviluppo, che auspico sia la più solida e la più lunga possibile”. Melegatti ha vissuto mesi difficili per lo stato di crisi dichiarato dall’allora proprietà e per la conseguente cassa integrazione dei lavoratori; perfino il tribunale s’è interessato al caso aziendale. Va ricordato che nei primi giorni del mese corrente la famiglia di imprenditori Spezzapria, tramite la newco Sominor srl, ha rilevato la Melegatti dichiarata fallita dal Tribunale di Verona lo scorso fine maggio. La famiglia Spezzapria controlla Forgital, azienda che produce laminati per il settore aeronautico partecipata da Fondo Italiano d’Investimento, ma è pure presente nel settore alimentare con le società di packaging Eriplast e Fucine Film. Sominor ha presentato ai curatori fallimentari un’offerta da 13,5 milioni di euro per rilevare sia lo stabilimento di San Giovanni Lupatoto che produce il pandoro Melegatti, sia la dolciaria Nuova Marelli di San Martino Buon Albergo con l’obiettivo di ripartire subito con la produzione, per riuscire a realizzare una campagna natalizia, per quanto in maniera ridotta. Nei mesi scorsi interessati al salvataggio di Melegatti si erano fatti avanti Hausbrandt, la storica azienda trevigiana del caffé e il fondo maltese Open Capital gestito da Abalone Asset management a cui si era affiancata anche la veronese Dal Colle Industria Dolciaria spa. Poi, per vari motivi, queste trattative erano finite in un nulla di fatto. La società aveva chiuso il 2015 con 55,1 milioni di euro di ricavi consolidati (da 57,4 milioni nel 2014), e una perdita netta di 188 mila euro (da -379 mila), il tutto a fronte di un debito finanziario netto di 15,5 milioni (da 16 milioni). Nel 2017 Melegatti ha un nuovo stabilimento di San Martino Buon Albergo, dedicato esclusivamente alla produzione di croissant, per il quale si è detto di aver investito 15 milioni di euro, attingendo alle linee di credito a breve. La proprietà del gruppo è stata nelle mani delle famiglie Turco e Ronca, con i Turco che nel 2007 hanno preso il controllo, ma con litigi interni che vanno avanti da anni. La società era guidata dal presidente e ad Emanuela Perazzoli, appartenente alla famiglia Turco.