Alla Regione Veneto piena ragione nella causa avanti il TAR con la società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, mandataria del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si era aggiudicata attraverso un project financing, nel 2013, la realizzazione della “Autostrada Regionale Medio Padana Nogara – Mare Adriatico” e del collegamento ad ovest con l’Autostrada A22 “del Brennero”, la cui procedura era stata successivamente ‘archiviata’ dalla stessa Regione. Il progetto “Nogara Mare”, collegamento autostradale tra la ‘Bassa Veronese’ e la costa adriatica, avrebbe originariamente dovuto essere realizzato per un costo quantificato in circa 1,9 miliardi di euro, tutti a carico di privati, a eccezione di 50 milioni in capo alla Regione. L’intervento, a causa dei mutati scenari, sia economici sia di traffico, è stato oggetto negli ultimi anni di una lunga contrattazione tra la Regione e l’aggiudicatario privato e il progetto, come prevede la normativa regionale, è stato oggetto di verifica da parte di un apposito Comitato Scientifico. L’aggiudicatario, nel 2017, ha chiesto, per procedere con la firma del contratto, al fine di garantire l’equilibrio economico – finanziario, un aumento del contributo pubblico, che avrebbe dovuto passare dai 50 milioni previsti nel bando nientemeno che a una cifra compresa tra 1,2 e 1,8 miliardi di euro. A fronte della risposta negativa della Giunta regionale, che aveva constata la mancanza di interesse alla conclusione del contratto originario, l’aggiudicatario ha proposto ricorso al TAR Veneto. Il tribunale tuttavia oggi ha dato pienamente ragione all’amministrazione regionale, tanto che ha affermato come la revisione del contratto avviata dalla Giunta regionale fosse stata non solo legittima ma “assai opportuna”. In considerazione di ciò sono state respinte tutte le domande proposte dalla ricorrente compresa la richiesta di risarcimento danni che era stata quantificata per un importo superiore ai 200 milioni di euro.