La Conferenza “Shaping the Port of the Future – The societal, economic and management challenges” ha visto confrontarsi a Civitavecchia operatori internazionali, autorità e rappresentanti dell’Unione europea per approfondire i link esistenti fra porti, territorio e catena logistica integrata. Quali funzioni di integrazione economica e sociale possono rivestire i porti? E su quale scala? Sono queste alcune delle domande che hanno trovato risposta nel corso della Conferenza del 10 marzo scorso. Con un intervento titolato “Developing and upgrading of the East-Mediterranean Motorways of the Sea (Italy-Greece MoS link)” il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale Pino Musolino (foto, da sin.) ha sottolineato come “Venezia è uno dei nodi fondamentali della catena logistica continentale che dà corpo al processo di integrazione economica e sociale. L’essenza di nodo fondamentale della rete di Trans-europea di Trasporto del Porto di Venezia ci pone infatti al centro delle relazioni commerciali fra l’Europa e il mondo e fra gli Stati Membri dell’Unione Europea. In questo senso, la realizzazione del Terminal delle Autostrade del Mare a Fusina ha dato il via ad una crescita costante del settore Ro/Ro che, nel 2017 ha registrato un aumento di traffico pari al 42.8%. Una crescita frutto anche della piena intermodalità del Terminal, dotato di binari di standard europeo, che già oggi offre servizi ferroviari Venezia-Francoforte per le linee in arrivo da Patrasso. E a questi si aggiungeranno anche servizi ferroviari verso Duisburg e Rostock. I mercati e l’Europa hanno dimostrato di credere nello sviluppo del settore Ro/Ro a Venezia. Attendiamo dall’Italia la rimozione di alcune storture competitive per permettere al Porto di esprimere a pieno il proprio potenziale”.