La riforma delle Autonomie locali varata dall’Amministrazione regionale lo scorso dicembre compie un decisivo passo avanti. La Giunta ha individuato la delimitazione geografica delle Unioni territoriali intercomunali (UTI), che saranno 18, con il compito di gestire funzioni amministrative in forma coordinata. All’inizio di febbraio la Giunta aveva approvato una prima proposta di Piano di riordino territoriale, che aveva ottenuto a fine mese il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali (CAL). Sono seguite numerose proposte e comunicazioni da parte di singoli Comuni, con la richiesta per esempio di spostamento da una UTI all’altra. Non tutte hanno potuto essere accolte, in base alla legge di riforma. La Giunta regionale ricorda, in una nota, che la legge 26 del 2014 consente la possibilità di fusione fra UTI confinanti e che le Unioni possono convenzionarsi fra loro o con singoli Comuni esterni, per la gestione coordinata di determinate funzioni. La legge prevede numerosi strumenti e forme di flessibilità per favorire il massimo di integrazione possibile, e dunque diverse esigenze manifestate dai Comuni potranno essere soddisfatte in questo modo. Sei richieste di spostamento sono state comunque accolte: Sagrado passa dalla UTI Alto Isontino a quella del Basso Isontino; Zoppola dalla UTI Sile a quella del Noncello; Fontanafredda dalla UTI Livenza a quella del Noncello; San Giorgio della Richinvelda e Spilimbergo dall’UTI delle Dolomiti Friulane all’UTI della Destra Tagliamento. La delibera è stata approvata dalla Giunta regionale in via preliminare, perché dovrà essere trasmessa al Consiglio delle Autonomie locali, che sarà chiamato a esprimere il suo parere prima dell’approvazione definitiva. Come detto il Piano di riordino territoriale individua 18 aggregazioni di Comuni più il Comune di Lignano Sabbiadoro, che ha deciso di non aderire ad alcuna Unione.

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