L’auto acquistata in prov. di Bergamo nel 2015 non aveva 70 mila km, come segnalato sul tachimetro e come confermato dal concessionario. Anzi, al 2013, due anni prima dell’acquisto, aveva già percorso 100 mila chilometri, come emerso da un accertamento. Così M.O., impiegato mestrino, qualche tempo fa si era rivolto all’Adico (ass. difesa consumatori), contestando questo “raggiro” e chiedendo un intervento dell’ufficio legale dell’associazione. Risultato? Il concessionario di Bergamo ha accolto in pieno le richieste dell’associazione riconoscendo un risarcimento di 8 mila e 500 euro, per un ‘ auto che nel 2015 è stata pagata da M.O. 9.700 euro. L’impiegato aveva comprato quella Bmw 118 a Cavergnago, provincia di Bergamo, nel 2015. Nel corso dell’utilizzo aveva affrontato diverse riparazioni per un importo totale di circa 2.700 euro, tutto per colpa dell’usura di alcuni componenti, eccessiva rispetto ai pochi chilometri percorsi. La sorpresa è arrivata in occasione dell’ultimo accertamento, quando il centro autorizzato Bmw ha constatato che la vettura già nel 2013 aveva compiuto oltre 100 mila chilometri, con le inevitabili conseguenze del caso. “Se il nostro socio avesse saputo il reale chilometraggio dell’auto – ha detto Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – non l’avrebbe comprata. Invece è stato indotto all’acquisto dalle informazioni fuorvianti ricevute in sede di contrattazione”. Ecco dunque che Adico ha scritto al concessionario, contestando la mancata correttezza nella comunicazione dei chilometri percorsi dalla vettura. Ora, ha confermato Carlo Garofolini, “il nostro socio verrà rimborsato con 8.500 euro”.