Maurizio Danese, imprenditore, presidente di Veronafiere (foto), è intervenuto alla Plenaria dell’Assise di Confindustria al quartiere fieristico veronese. “La Fiera è ancora oggi il luogo di incontro dell’economia reale, della manifattura che è la spina dorsale del nostro Paese, Unica al mondo per capacità, innovazione, inventiva, design – ha esordito Danese –. Lo sappiamo bene dal nostro osservatorio dove oltre 1,4 milioni di visitatori, provenienti da tutte le nazioni del pianeta, entrano in contatto ogni anno con settori eccellenti del made in Italy. Vinitaly, Marmomac, Fieragricola, Fieracavalli, Samoter, Sol&Agrifood sono soltanto alcuni dei prodotti fieristici più conosciuti a livello mondiale del portafoglio di Veronafiere. Le nostre 14 mila aziende clienti, dalla grande alla piccola e media impresa, molte delle quali presenti oggi, riconoscono la fiera come leva per accrescere competenze, conoscenze e affari. Il 50% delle esportazioni italiane nasce infatti da contatti originati durante le manifestazioni fieristiche. “Una responsabilità – ha proseguito Danese – che Veronafiere, membro di Confindustria, si impegna di assolvere al meglio da 120 anni, attualizzando e innovando la propria capacità di dare risposte al mercato. Per questo ci siamo dotati di un piano di sviluppo industriale al 2020 che prevede quasi 100 milioni di euro di investimenti, destinati a infrastrutture, acquisizioni, potenziamento delle rassegne esistenti e all’innovazione digitale, che è la nuova frontiera del “fare fiera”. Siamo concentrati sullo sviluppo della Fiera 4.0. Questo per mantenere la leadership di primo organizzatore diretto di rassegne in Italia e tra i primi 12 in Europa. E per continuare ad essere una piattaforma a servizio dei settori economici che rappresentiamo con le nostre rassegne, per le associazioni di categoria e le istituzioni. “Per proseguire nella crescita anche nel settore fieristico – ha concluso il presidente di Veronafiere –, occorrono nell’azione politica continuità, pragmatismo, equilibrio, completamento delle riforme iniziate, incluse quelle istituzionali. Tutto questo in un quadro di grande certezza europea, monetaria e culturale. La nostra città è stata scelta per l’Assise di Confindustria perché è un modello di sviluppo per l’intero Paese. È un grande riconoscimento per il territorio e per il nostro sistema produttivo, veronese e del Nord Est, che sta cogliendo, più di altri, le opportunità della ripresa. E Veronafiere è uno specchio che rilancia le potenzialità e l’immagine di questo straordinario motore che sono il made in Verona, il made in Veneto e il made in Italy”.