Sono diverse le iniziative collegate al restauro della monumentale Cena di san Gregorio Magno, la tela di Paolo Veronese custodita nel refettorio del Santuario di Monte Berico a Vicenza.
Da febbraio a giugno saranno numerose le attività di approfondimento a cura dell’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, proprietario della tela oltre che della chiesa dove è conservata, di Intesa Sanpaolo e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza. Il fitto calendario di “Aspettando Veronese 2020” comprenderà visite guidate al cantiere di restauro, incontri di approfondimento, percorsi didattici per le scuole e happening musicali, attività che saranno a partecipazione gratuita grazie a Intesa Sanpaolo che ha scelto di sostenere il grande progetto di restauro del capolavoro di Veronese in occasione dei 30 anni di Restituzioni, programma avviato nel 1989 a Vicenza attraverso il quale sono state restaurate 1500 opere del patrimonio pubblico del Paese.
Le iniziative sono state presentate oggi dall’assessore alla cultura Simona Siotto, dal priore della comunità dei Servi di Maria e rettore del Santuario di Monte Berico padre Carlo Rossato, da Silvia Foschi, Responsabile Patrimonio storico artistico e attività culturali Intesa Sanpaolo, da Elena Milan, vicedirettore Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, e dalla restauratrice Valentina Piovan.
“La città di Vicenza sta offrendo momenti di grande cultura – ha commentato il sindaco Francesco Rucco – e anche questa iniziativa va nella direzione di coinvolgere il più possibile i cittadini verso l’arte in tutte le sue forme. Abbiamo la fortuna di avere luoghi che ospitano opere straordinarie come la monumentale Cena di san Gregorio Magno nel refettorio della Basilica di Monte Berico e mi sembra un gesto doveroso quello di dare la possibilità a tutti di ammirare le fasi del restauro e di conoscere la storia del grande artista Paolo Veronese. Un passo importante verso il Rinascimento che sarà il tema portante della prossima mostra in Basilica Palladiana, dopo “Ritratto di donna”.
“La preziosa collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ci offre l’opportunità di restaurare un’opera così importante come la tela di Veronese conservata a Monte Berico, ci consente di sviluppare una serie di attività rivolte a coloro che vogliono approfondire la conoscenza del pittore veneto noto per le sue opere a soggetto religioso, come nel nostro caso, oltre che per quelle a tema mitologico – ha spiegato l’assessore Siotto -. Saranno numerosi gli spunti offerti che consentiranno di calarsi nel suo secolo, il Cinquecento, comprendendo affinità e differenze tra lui e i suoi altrettanto noti contemporanei, come Tiziano e Tintoretto, oltre che approfondire il rapporto con Palladio. Gli appassionati di storia dell’arte non potranno perdere le visite al cantiere di restauro per valutare la difficoltà dell’intervento. Inoltre un calendario di concerti calerà i partecipanti direttamente nel Rinascimento e nel Barocco. Infine sono state riservate proposte anche alle scuole che potranno partecipare ai percorsi didattici all’interno dei musei cittadini, tra cui Palazzo Chiericati e il Museo del Risorgimento e della Resistenza”.
“Progetto nato a Vicenza nel 1989 con una formula di collaborazione tra pubblico e privato che, col senno di poi, possiamo definire pionieristica e lungimirante, dopo ben 30 anni di attività e raggiunta oggi la dimensione nazionale, Restituzioni vuole essere una risposta efficace al tema della salvaguardia del patrimonio artistico del Paese – è intervenuta Silvia Foschi, Responsabile Patrimonio storico artistico e attività culturali Intesa Sanpaolo -. Se è vero che la conoscenza del territorio in cui viviamo passa attraverso la comprensione delle opere d’arte che vi sono state prodotte o che vi sono conservate, è altrettanto vero che questi segni dell’uomo, espressioni della sua più alta dimensione immateriale, prendono forma nella materia, che è intrinsecamente fragile. Restaurare significa, quindi, restituire. E “restituire” comporta, per la collettività, un senso di appartenenza recuperata, la possibilità di riappropriarsi di qualcosa che si andava perdendo. Ogni recupero è un pezzo d’identità sfilacciata che si ricostituisce, senza l’ambizione di annullare la fragilità materiale di un’opera d’arte, ma in difesa del suo più elevato significato”. “Ogni intervento di Progetto Cultura, il piano triennale delle attività della Banca in campo artistico e culturale è arricchito da una serie di iniziative collaterali ed approfondimenti che viene naturale ospitare nelle Gallerie d’Italia, che intendono diventare sempre più uno spazio aperto al confronto e, al dibattito culturale – ha spiegato Elena Milan, vicedirettore Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari -. In oltre vent’anni di vita e di impegno nell’arte e nella cultura a Vicenza, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari sono diventate un luogo di riferimento della città, grazie alla realizzazione di iniziative promosse anche in partnership con istituzioni locali, nazionali e straniere. Il programma di attività presentato oggi per accompagnare la campagna di restauro della straordinaria opera del Veronese è la testimonianza di questa sinergia”.Per scoprire da vicino l’origine, il significato e i retroscena di una delle più significative opere di Veronese, dal 7 marzo sarà possibile partecipare alle visite guidate al cantiere di restauro (a cura dell’Associazione Guide Turistiche Autorizzate) che verranno proposte ogni primo sabato del mese, da marzo a giugno, e dureranno 45 minuti. E’ obbligatoria la prenotazione ed è già possibile scegliere la giorno goa’fidsato inviando una mail a vicenzatourguide@gmail.com.
Sabato 8 febbraio, le visite al cantiere saranno anticipate dall’avvio di un ciclo di sette incontri di approfondimento “Luci sul Veronese” che vedrà studiosi e restauratori confrontarsi alla scoperta dell’opera, dell’artista e del contesto rinascimentale in cui si colloca il capolavoro veronesiano. Gli appuntamenti si terranno a Palazzo Chiericati, all’Auditorium Missioni a Monte Berico (viale Cialdini, 2) e alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari.
Tre happening musicali, in aprile, maggio e giugno, con strumenti e arie rinascimentali saranno proposti alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari in collaborazione con il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo” di Vicenza. Infine, grande attenzione al mondo della scuola che, fino a giugno, sarà invitato a partecipare a percorsi didattici rivolti agli alunni delle primarie e secondarie, a cura dei servizi educativi delle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari e dell’Associazione Ardea. I percorsi si svolgeranno a Palazzo Leoni Montanari, a Palazzo Chiericati, al Museo del Risorgimento e della Resistenza e nel Santuario di Monte Berico. Il restauro della Cena di san Gregorio Magno ha preso avvio nel settembre del 2019, condotto dalla ditta Valentina Piovan con la collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza. Il restauro terminerà nel 2021.
Am momento si sono concluse le prime indagini diagnostiche preliminari della tela a cura della Soprintendenza ed è stato effettuato lo stacco dell’opera dalla parete per consentire le operazioni di controllo conservativo del supporto. Da metà gennaio è iniziata la rimozione della vernice e dei ritocchi risalenti al restauro del 1973 di Antonio Lazzarin, come previsto dal progetto approvato dalla medesima Soprintendenza. L’opera è in fase di studio sia da un punto di vista storico-conservativo attraverso il controllo delle fonti documentarie, iconografiche e il confronto con altre opere dell’autore, sia da un punto di vista scientifico con la verifica puntuale attraverso indagini chimiche e fisiche di supporto all’intervento di restauro.
Info: owww.museicivicivicenza.it, www.comune.vicenza.it.museocivico@comune.vicenza.it, 0444222811, 0444222812
www.gallereditalia.com, numero verde 800578875 (ph arch.restauro tela del Veronese. comune Vicenza).

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