E’ stata prorogata al 15 febbraio 2015 la mostra su dogi e dogaresse. Allestita nei rinnovati spazi dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, l’esposizione narra – attraverso opere provenienti dalle raccolte del Museo Correr, della sua Biblioteca e dei suoi Gabinetti di disegni, stampe e numismatica – l’evoluzione storica di questo simbolo che ritorna in dipinti, sculture, codici miniati, monete, medaglie e nelle insegne tradizionali del potere, a memoria della vicenda straordinaria di un mondo crollato nel 1797 e poi eternato nella dimensione del mito. Il percorso prende avvio, spiega una nota, con tre importanti raffigurazioni pittoriche del Leone di San Marco, opera di Jacobello del Fiore (1415), Donato Veneziano (1459) e Vittore Carpaccio (1516), che rappresenta il proemio agli splendidi ritratti dei dogi Francesco Foscari, Alvise Mocenigo e Leonardo Loredan rispettivamente di Lazzaro Bastiani, Giovanni Bellini e ancora Carpaccio, con cui si evidenzia l’assurgere dell’immagine del principe a vera e propria icona temporale della Serenissima. Il ritratto di Sebastiano Venier di Andrea Vicentino chiude la serie dei dogi che hanno fatto grande Venezia con l’energia e il diretto impegno nell’uso delle armi, culminato nella battaglia di Lepanto. Ampio spazio in mostra è dedicato alla figura delle dogaresse, in particolare a Morosina Morosini Grimani (1595-1605), di cui sono esposti un Ritratto attribuito a Palma il Giovane e una tela celebrativa della sua incoronazione e a Elisabetta Querini Valier (1694-1700).
MOSTRE. STORIE DI DOGI E DOGARESSE AL PALAZZO DUCALE DI VENEZIA
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